PESCARA – Carrozzieri, avvocati e medici compiacenti: tutti implicati a vario titolo nel vasto giro dei finti incidenti stradali. Sono oltre 150 gli indagati nella maxi inchiesta sulla truffa alle compagnie di assicurazione condotta dagli agenti della Polizia Stradale della Questura di Pescara, coordinati dalla Procura del Capoluogo Adriatico.
Sono 154 per la precisione e 16 di loro sono accusati anche di associazione a delinquere. Al vertice del sodalizio figurerebbe un lancianese di 49 anni, Gianfranco Rossi ed un napoletano di 39 anni, Daniele Nano, da tempo residente a Silvi Marina.
Secondo il Pm, Gennaro Varone, che ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, i due potevano contare su una vasta rete di “collaboratori” e professionisti per simulare i sinistri che le assicurazioni risarcivano. Il giro di affari illeciti garantiva guadagni per decine di migliaia di euro. Pianificati e ben studiati gli incidenti che venivano denunciati nell’area metropolitana.
Tra gli indagati, anche due carrozzieri di Pescara e Miglianico che avrebbero gonfiato i prezzi per garantire maggiori risarcimenti. Nell’ambito dell’inchiesta sono state effettuate anche numerose intercettazioni telefoniche. Ora gli indagati hanno 20 giorni di tempo per presentare le memorie difensive.