AVEZZANO – I terreni agricoli appartenenti al latifondo Torlonia sono in vendita. Lo ha deciso la Regione Abruzzo dando il via libera all’assegnazione e alla commercializzazione delle aree destinando il ricavato al miglioramento della viabilita’ del Fucino. Grazie alla nuova normativa gli imprenditori agricoli che per anni hanno coltivato dei terreni del latifondo Torlonia potranno diventarne proprietari.
“Il consiglio regionale ha approvato il provvedimento di cui sono promotore con il quale si definiscono le procedure per l’assegnazione e la vendita dei terreni agricoli del Fucino, individuando una soluzione definitiva al riordino fondiario, avviato negli anni ’50 con l’espropriazione dal latifondo Torlonia del Fucino”, ha commentato il consigliere Berardinetti, “la legge stabilisce i criteri per la cessione dei terreni fucensi agli abituali coltivatori ed imprenditori agricoli, stabilendo, anche, i prezzi e le modalita’ di versamento per l’acquisizione dei beni posseduti”.
Per Berardinetti: “con questo provvedimento, si da’ la possibilita’ concreta agli operatori agricoli di diventare da semplici fruitori a proprietari dei poderi di cui si occupano. Si definiscono cosi’, situazioni giuridiche, che fino a ora erano incerte e indefinite, e consentono alle aziende agricole l’acquisizione di una maggiore solidita’ patrimoniale ed economica, divenendo piu’ competitive sul mercato. Gli agricoltori, potranno cosi’, una volta ottenuta la certezza sulla titolarita’ dei terreni, decidere di investire e ampliare la propria azienda agricola, generando ricadute positive per il territorio e l’economia locale, determinando, anche, la creazione di nuovi posti di lavoro, in particolare per i giovani. La legge, inoltre, stabilisce che dai proventi delle vendite si istituisca un fondo destinato a interventi straordinari, per la manutenzione delle infrastrutture stradali del Fucino. In questo modo, si avra’ un netto miglioramento delle condizioni di viabilita’ nell’area sia in termini di percorribilita’ stradale che di illuminazione, valorizzando un’area fondamentale della Marsica”.