E’ allarme fumo tra i più giovani: il 21,9 per cento della popolazione over 14, oltre uno su cinque, è fumatore. Mentre i consumatori di alcol a rischio sono il 14,1 per cento. Risulta invece obesa una persona di 18 anni e piu’ su 10 (10,4 per cento). Sono i dati contenuti nel rapporto ‘Noi Italia’ dell’Istat. Nel 2012 la spesa sanitaria pubblica e’ di circa 111 miliardi di euro, pari al 7 per cento del Pil e a 1.867 euro annui per abitante, un livello molto inferiore rispetto ad altri importanti paesi europei. Nel 2011 le famiglie contribuiscono con proprie risorse alla spesa sanitaria complessiva per una quota pari al 20,6 per cento (oltre 2 punti percentuali in meno rispetto al 2001). La spesa sanitaria delle famiglie rappresenta l’1,8 per cento del Pil nazionale; ammonta mediamente a 949 euro per le famiglie del Mezzogiorno e a 1.222 euro per quelle del Centro-Nord.
Nel 2012 l’indice di dipendenza, che misura il carico demografico sulla popolazione in eta’ attiva, raggiunge il 53,5 per cento; il valore piu’ basso si registra nel Mezzogiorno (50,1 per cento), il massimo nel Nord-ovest (55,9 per cento). La regione con l’indice piu’ alto e’ la Liguria (63,6 per cento), all’estremo opposto si colloca la Sardegna (47,9 per cento). Nel contesto europeo l’Italia si posiziona al quarto posto. Con un valore negativo del tasso di crescita naturale, l’Italia si pone agli ultimi posti in ambito europeo, vicino a Grecia e Portogallo; viceversa, la crescita migratoria conferma l’Italia tra i paesi con maggiore forza attrattiva. La vita media delle donne e’ di 84 anni e mezzo, quella degli uomini di poco piu’ di 79 anni, tra le piu’ lunghe dell’Unione europea.
Nel contesto europeo l’Italia si colloca tra i paesi a bassa fecondita’, con 1,42 figli per donna secondo i dati del 2012. L’eta’ media al parto continua a crescere, attestandosi a 31,4 anni. Nel 2012 sono stati celebrati 3,5 matrimoni ogni mille abitanti. Nel Mezzogiorno ci si sposa di piu’ che nel Centro-Nord (4,1 contro 3,2 per mille). Il Nord-est presenta la quota maggiore di unioni celebrate con rito civile (53,5 per cento).Dopo Irlanda e Malta, l’Italia e’ il paese europeo con la piu’ bassa incidenza di divorzi (0,9 ogni mille abitanti nel 2011). Tuttavia, lo scioglimento per via legale delle unioni e’ un fenomeno in tendenziale crescita nel nostro Paese: tra il 2000 e il 2011 le separazioni sono aumentate del 23,4 per cento e i divorzi del 43,2 per cento.