SULMONA – L’Amministrazione sulmonese fa davvero sul serio. Sapere i nomi dei “furbetti” del cartellino è il primo passo da fare per procedere con i procedimenti disciplinari. Nei giorni scorsi il segretario generale Francesca De Camillis si è recata negli uffici della Procura della Repubblica per consegnare al sostituto procuratore Stefano Iafolla, titolare dell’indagine, la richiesta per conoscere i nomi dei dipendenti comunali indagati e se tra loro vi siano persone che hanno commesso le violazioni di legge dopo il 13 luglio, data di entrata in vigore della legge Madia.
In quella data esiste infatti lo sbarramento che prevede da parte dell’amministrazione comunale l’obbligo dell’azione disciplinare verso i dipendenti assenteisti: immediata sospensione del lavoro senza stipendio e con i soli assegni familiari, a prescindere dall’azione penale che invece va avanti per conto proprio. Il sindaco Annamaria Casini ha confermato che da parte del Comune è stato fatto ogni adempimento in tal senso.
“Abbiamo contattato tutti gli enti e le strutture preposti, come prevede la normativa – ha sottolineato il sindaco – aspettiamo le dovute risposte”. Nel frattempo l’inchiesta va avanti e prossimamente potrebbero arrivare i primi avvisi di garanzia, così come quelli dei giudici contabili della Corte dei Conti, messa al corrente di ciascuna posizione dei dipendenti indagati.