PESCARA – Si sono resi responsabili di una serie di furti commessi in danno di esercizi commerciali e di abitazioni, di borseggi, truffe on-line e atti vandalici. Per la baby gang, però, è finita nel peggiore dei modi, sgominata dalla Squadra mobile di Pescara.
Complessivamente e’ stata fatta luce, per quanto riguarda i soli reati contro il patrimonio, su undici episodi delittuosi. Questa mattina la polizia ha eseguito un arresto e l’esecuzione della misura dell’obbligo di dimora a carico di due indagati. I provvedimenti sono stati disposti dal gip del Tribunale di Pescara, Antonella Di Carlo, su richiesta del pm Andrea Papalia. Tra gli undici gli indagati c’e’ anche un minorenne.
L’operazione e’ il risultato di una articolata attivita’ di indagine svolta dalla Squadra mobile, diretta da Pierfrancesco Muriana, anche con la impiego di intercettazioni telefoniche, in merito ad alcuni episodi criminosi accaduti a Pescara nei mesi scorsi, che hanno visto come protagonisti un gruppo di giovani criminali. Secondo quanto emerso dalle indagini, i presunti autori agivano sotto la effetto di sostanze stupefacenti per darsi coraggio e riprendere le loro “imprese” criminali con la uso di smartphones.
I filmati sono stati scovati dalla polizia nel corso di una perquisizione. Tra questi ci sarebbe anche un video particolarmente spregevole dove uno degli indagati prima induce il figlio di tre anni a rubare un pacchetto di patatine e poi si complimenta con il bambino per aver portato a termine il suo “primo furto”. Le indagini hanno consentito anche di risalire ai canali a cui i malviventi si rivolgevano per ricettare la refurtiva e per rifornirsi di droga.
In manette e’ finito Mohamed Chahid, 20 anni, nato in Marocco, gia’ arrestato due mesi fa per aver rubato un cellulare ad un ragazzo. L’obbligo di dimora e’ stato invece disposto per due pescaresi, Davide e Jhonny Di Pietrantonio, padre e figlio, rispettivamente di 41 e 20 anni. I due sono accusati di ricettazione. Gli indagati sono sette italiani, un marocchino, un colombiano, un algerino e un cubano.
“Colpivano in serie – ha spiegato in conferenza stampa il dirigente della Squadra mobile Muriana – con l’obiettivo principale di procurarsi la droga, che poi assumevano per darsi coraggio nei raid notturni”. Le indagini sono partite a seguito di alcuni furti e spaccate che avevano creato allarme in citta’. Muriana ha sottolineato che le indagini, portate avanti anche con l’impiego di intercettazioni telefoniche, hanno permesso di risalire non solo alla gang ma anche ai ricettatori. Tra i filmati sequestrati anche il video di un borseggio messo a segno su un autobus e uno in cui gettano una bicicletta nel fiume dal ponte.
Tra i casi documentati anche un incidente stradale in cui i responsabili sarebbero fuggiti senza prestare soccorso alla persona rimasta ferita. Per quanto riguarda il filmato in cui uno degli indagati induce il figlio di appena tre anni a rubare un pacchetto di patatine, l’episodio sara’ segnalato al Tribunale dei minori che eventualmente dovra’ pronunciarsi sulla potesta’ genitoriale. Infine, Muriana ha evidenziato che i giovani coinvolti, pur non essendo esperti, erano comunque pericolosi perche’ non solo “procuravano tantissimi danni, ma soprattutto agivano sotto l’effetto di stupefacenti”.