L’AQUILA – Gli emiliani hanno “reagito meglio” degli aquilani al terremoto. Lo ha detto in un’intervista a Radio Capital il capo dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli. Sollecitato sulle lamentele di Cialente inerenti i ritardi nella fase di ricostruzione, Gabrielli dice che le cause sono molteplici, ma che “anche il territorio ha le sue responsabilità”.
“Io ho visto un territorio – aggiunge – quello emiliano, molto diverso dalla mia esperienza aquilana. E’ sempre facile dare le responsabilità ad altri, a chi sta fuori. C’è in alcune comunità- spiega Gabrielli – un attivismo, una voglia di fare, che sono insiti. La differenza, storicamente, in Italia, non la fa la quantità di denaro destinato agli aiuti ma la capacità di progettualità di ogni singolo territorio”.
Non sono tardate ad arrivare le reazioni immediate dei diretti interessati. In primis il sindaco Cialente ha replicato a Gabrielli che se gli emiliani hanno “reagito meglio” degli aquilani al terremoto “la colpa non è certamente nostra”. “A differenza dell’Emilia – aggiunge il sindaco – noi siamo stati un popolo commissariato. Sino alla fine di gennaio 2010 c’è stata la protezione civile a cui hanno fatto seguito diversi commissariamenti. Se avessimo avuto una governance diversa, quella che auspichiamo oggi – non avremmo certo perso tutto questo tempo. Purtroppo siamo stati guidati da una serie di Opcm con intese tra il governo e il commissario Chiodi. Gli enti locali sono stati lasciati completamente fuori. Il commissariamento – ha ribadito Cialente – è stato un fallimento. Si sono persi due anni. Noi non abbiamo alcuna colpa”.
Sulla stessa lunghezza d’onda del suo sindaco, l’assessore comunale Stefania Pezzopane, che ai tempi del terremoto era presidente della Provincia: “Si può essere così superficiali? Ho lavorato a fianco di Gabrielli per molti mesi e sono veramente delusa e arrabbiata. Come puo’ aver dimenticato le nostre condizioni? Come puo’ dire una cosa cosi’ assurda? Reazione migliore? Rispetto a cosa? Ai 309 morti che ancora piangiamo? Al nostro Centro storico bloccato da vergognose procedure imposte dal governo e dal commissario Chiodi? La verita’ e’ un’altra. Gli emiliani, persone meravigliose, erano con noi gia’ il 6 aprile e loro sono certa non direbbero mai una cosa come quella detta ingiustamente da Franco Gabrielli. Gli emiliani – prosegue la Pezzopane – hanno un vero presidente della Regione Vasco Errani che non si e’ fatto certo togliere con soggiacenza i poteri come ha fatto Chiodi, il nostro inutile e dannoso presidente della Regione, dalla cinica cricca Berlusconi e Co, che scorrazzava con ampio codazzo tra tendopoli e case distrutte”.
Ma la diatriba non finisce qui. In serata, infatti, arriva la replica dello stesso Gabrielli, che si dice sorpreso per le reazioni che la sua frase ha suscitato: “La reazione di alcuni esponenti politici alle mie dichiarazioni sui problemi dei ritardi della ricostruzione post sisma appaiono sproporzionate oltre che offensive”. “Evocare i morti e le distruzioni – prosegue – non serve a nascondere le responsabilità che, come ho ricordato anche nelle citate dichiarazioni, sono molteplici ma che non possono non riguardare anche il territorio e le sue Istituzioni. Peraltro dette affermazioni non sono per me nuove e non ho mancato di pronunciarle in piu’ circostanze anche in terra d’Abruzzo. Non pretendo di dare pagelle, non e’ mia intenzione offendere la memoria delle 309 vittime o dimenticare i dolori patiti, semplicemente credo sia nelle mie facolta’, laddove mi viene peraltro richiesto – conclude Gabrielli – esprimere un giudizio che seppur non gradito è difficilmente contestabile”.