L’AQUILA – Nel 2014 in Abruzzo hanno eseguito 932 interventi ispettivi, ripartiti in 522 verifiche e 385 controlli. Ai fini delle imposte dirette, e’ stata rilevata e segnalata agli Uffici Finanziari competenti, per il successivo recupero a tassazione, una base imponibile pari a circa 95 milioni (tale importo comprende sia i ricavi conseguiti dai contribuenti infedeli e non indicati nella dichiarazione dei redditi sia i maggiori costi – fittizi o non inerenti – che gli stessi contribuenti hanno indebitamente esposto per abbattere il reddito e, quindi, pagare meno imposte, al netto dei costi loro riconosciuti).
Il bilancio di questi primi mesi dell’anno è stato illustrato questa mattina all’Aquila, nella la caserma “S. Ten. M.A.V.M Tito Giorgi”, sede del Comando Regionale Abruzzo della Guardia di Finanza, dove è stato celebrato il 240esimo Anniversario della Fondazione del Corpo della Guardia di Finanza.
Ai fini Iva, invece, è stata constatata la sottrazione alle casse erariali di circa 27,4 milioni di euro di Imposta sul Valore Aggiunto (questo dato comprende gli importi segnalati agli Uffici Finanziari competenti, per il conseguente recupero a tassazione dell’imposta relativa ad operazioni commerciali che i contribuenti evasori non hanno fatto confluire nella propria contabilita’, ovvero che non hanno riportato nelle dichiarazioni pur avendola contabilizzata o, ancora, che non hanno versato nelle casse dello Stato pur avendola indicata nella dichiarazione). Nel contrasto alla cosiddetta “evasione fiscale internazionale” la base imponibile recuperata a tassazione ammonta a circa 3,8 milioni di euro.
Il lavoro svolto dai finanzieri abruzzesi ha trovato riscontro in termini di concretezza e di effettivo recupero dei tributi evasi con: l’adesione dei contribuenti a 7 verbali di constatazione che ha portato all’effettivo recupero a tassazione di oltre 700 mila euro di base imponibile e di circa 19 mila euro di I.V.A. dovuta; l’esecuzione di provvedimenti di sequestro, anche per equivalente, finalizzato alla confisca di 262 unita’ abitative / immobili, di 18 beni mobili (auto/moto veicoli), di circa 267.000 mq di terreni, di disponibilita’ finanziarie per circa 4,6 milioni di euro, quote societarie per circa 1,2 milioni di euro, titoli nazionali per circa 270 mila euro, 1 stabilimento balneare, nei confronti dei responsabili di frodi fiscali, quest’ultimi fenomeni di vera e propria criminalita’ economica, nei quali l’evasione fiscale s’intreccia il piu’ delle volte con la perpetrazione di truffe e bancarotte fraudolente, col riciclaggio di denaro sporco e con altri reati.
Un caso emblematico accertato nel corrente anno riguarda un imprenditore romano, amministratore di una societa’ di capitali con sede nel capoluogo abruzzese, operante nel settore della installazione di impianti idraulici e di condizionamento, che e’ stato accertato aver utilizzato fatture per operazioni inesistenti al fine di abbattere il reddito della sua impresa e, una volta scoperto, ha cercato di sottrarsi alla procedura esecutiva, vendendo simulatamente un appartamento ed un terreno alla moglie. La coniuge dell’imprenditore, di fronte al notaio, aveva presentato, come mezzi di pagamento, assegni scoperti, tratti da un suo conto corrente. Gli assegni, emessi per alcune decine di migliaia di euro, chiaramente, non sono mai stati incassati dal marito. Da qui l’accusa per entrambi di sottrazione fraudolenta al pagamento della imposte e l’emissione di un ulteriore decreto di urgenza di sequestro preventivo degli immobili simulatamente venduti. I finanzieri del Nucleo PT L’Aquila hanno cosi’ complessivamente sequestrato beni immobili, conti correnti, quote societarie e autoveicoli fino alla concorrenza di 106.139,71 euro corrispondente all’importo delle imposte evase dalla societa’ di capitali.
In termini di sommerso d’azienda, complessivamente, sono stati individuati in questo primo scorcio d’anno dalla Guardia di Finanza 66 evasori, tra totali (57) e paratotali (9) che hanno sottratto all’imposizione una base imponibile pari a circa 89 milioni di euro ed Imposta sul Valore Aggiunto per circa 13,3 milioni di euro. Rilevante la mole di dati qualificati raccolti dalle pattuglie di “117” delle Fiamme Gialle abruzzesi nel corso del quotidiano e capillare controllo del territorio. Sono 140 i veicoli di grande cilindrata e 27 i natanti individuati nell’ambito di controlli sugli “indici di capacita’ contributiva” su beni mobili di lusso, espressivi di elevata disponibilita’ economica: dati che con l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo consentiranno la verifica della effettiva capacita’ contributiva dei relativi intestatari.
Sono 389 invece le segnalazioni pervenute al numero di pubblica utilita’ “117”: segnale inequivocabile – e’ stato spiegato stamani nel corso delle celebrazioni per il 240esimo anniversario del Corpo – di una generale rinnovata coscienza sociale da parte della cittadinanza onesta che, sempre piu’ bisognosa di un senso di “legalita’ economica”, non esita a denunciare comportamenti illeciti. In materia di scontrini e ricevute fiscali i controlli sono stati 2.400 dei quali 399 sono risultati irregolari (in percentuale del 17%). Sono 164 i lavoratori irregolari scoperti dei quali 146 completamente in nero individuati anche attraverso la pianificazione di periodici “interventi a massa” coordinati a livello regionale e/o provinciale, ed in taluni casi svolti in collaborazione con le Direzioni Provinciali del Lavoro in ossequio a specifico Protocollo d’intesa stipulato con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Sono invece 60 i datori di lavoro verbalizzati per utilizzo di manodopera irregolare.