CORFINIO – “Cristiana comprensione e rispetto per il dolore mi impongono di non fare considerazioni sul fatto che ieri a Corfinio, durante la funzione religiosa del giovane e sfortunato rugbista, siano stati cacciati dalla chiesa fotografi e giornalisti. Si può capire la volontà dei familiari di tenere fuori i fotografi; incomprensibile, invece, la pretesa del parroco di non voler far conoscere all’esterno le sue parole. Se lui stesso le ritiene inutili per l’opinione pubblica i giornalisti non hanno nulla da obiettare”. E’ quanto afferma il presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta.
Il parroco, don Vincenzo Paura, all’inizio del rito funebre, aveva deciso di allontanare i giornalisti dalla chiesa gremita di fedeli per le esequie invitando al microfono, con toni decisi, i rappresentanti della stampa ad uscire dalla chiesa. Al tempo stesso, il parroco ha precisato che era vietato registrare la sua omelia e le parole nelle letture dei ragazzi, non consentendo, di fatto, di raccontare quanto accadeva e di riportare fuori dalla chiesa la parola di Dio.