ROMA – Il presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi ha confermato oggi che servirà “qualche giorno” prima che salga di nuovo al Quirinale con la lista dei ministri del suo governo che avrà un “orizzonte di legislatura”, ma ha già chiarito che il primo impegno sarà quello della “emergenza del lavoro” e ha indicato una tabella di marcia per l’esecutivo di qui a giugno. Da domani, dopo che Renzi avrà oggi formalizzato le dimissioni da sindaco di Firenze, cominceranno le consultazioni ufficiali con i partiti.
“Ci prendiamo il tempo necessario sapendo che fuori da qui il senso dell’urgenza è straordinariamente delicato e importante, ma è altrettanto vero che un orizzonte di legislatura necessita di qualche giorno di tempo per arrivare a sciogliere la riserva”, ha detto Renzi, dopo aver parlato per circa un’ora e mezza col presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Il segretario del Pd ha confermato che insieme al capo dello Stato immagina “un allungamento della prospettiva politica di questa legislatura che si colloca nell’orizzonte naturale previsto dalla Costituzione”, quindi fino al 2018. Indicando la “scaletta” degli impegni del suo futuro governo, Renzi ha anticipato: “Entro il mese di febbraio un lavoro urgente sulle riforme costituzionali ed elettorali da portare all’attenzione del Parlamento e da subito dopo, nei mesi successivi, immediatamente nel mese di marzo la questione del lavoro, nel mese di aprile la riforma della Pubblica amministrazione e nel mese di maggio quella del fisco”.