L’AQUILA – Arturo Diaconale, presidente del Parco nazionale del Gran Sasso, ha aperto il pomeriggio di studio dedicato alle montagne d’Abruzzo, tenutosi ieri a Roma. Il suo auspicio e’ stato chiaro: “Dobbiamo trovare il giusto rapporto tra L’Aquila e il Gran Sasso, sono due realta’ strettamente congiunte. L’Aquila – ha detto – e’ indubbiamente una citta’ ‘diffusa’ e non deve mai dimenticare questa sua storia e questa sua vocazione, tenendo presente che il terremoto ha amplificato lo spopolamento e con esso il degrado dei nostri territori”.
Massimo Cialente, sindaco di L’Aquila, ha colto l’occasione per descrivere i suoi progetti per lo sviluppo del Gran Sasso e le caratteristiche peculiari del Piano d’Area. “Questa iniziativa della Societa’ Geografica e’ estremamente importante: il Gran Sasso e’ il nostro futuro”. Il sindaco ha voluto ribadire come “Gia’ prima della creazione del Parco, i veri ‘custodi’ della biodiversita’ del nostro territorio sono stati gli aquilani stessi. Non dimentichiamo il rapporto tra uomini e i contesti ambientali”.
Dopo queste considerazioni ha lanciato un messaggio chiaro: “Il Piano d’area ci permettera’ di recuperare 30 anni di ritardo, senza violare l’ambiente. Gli aquilani lo sanno e sostengono quest’iniziativa”. Ha inoltre aggiunto: “Non voglio fare allarmismo ma se non si agisce subito saro’ costretto a chiudere il Centro turistico, con tutto quello che ne consegue anche dal punto di vista occupazionale, visto che i dipendenti non potranno essere riassorbiti dall’Amministrazione o dalle altre aziende”.
E ha concluso affermando: “Su questa iniziativa ci metto la faccia: saro’ il garante dell’equilibrio tra gli investimenti e la tutela dell’ambiente”. Rodolfo de Laurentiis ha aggiunto: “Parlare di montagna nella nostra regione significa fare i conti con una dimensione identitaria profonda. Un ‘racconto’ carico di suggestioni e di aspettative. La nostra montagna e’ la sintesi delle nostre diversita’, la sfida e’ farne un brand attraente e riconosciuto”.
Franco Salvatori, che ha parlato a nome della Societa’ Geografica, ha voluto sottolineare il significato dell’evento: “Siamo vicini a L’Aquila, con la consapevolezza che la cultura, il turismo, la scienza e lo sport siano gli asset strategici della ricostruzione economica e sociale, e tutti questi elementi siano profondamente radicati nella storia del Gran Sasso”.
Per Salvatore Santangelo – a cui sono state affidate le conclusioni – la “priorita’ e’ quella di coltivare tutte queste diverse possibilita’ strategiche. Sara’ importante riuscire a trovare la giusta sinergia per rendere le nostre montagne, un ‘rifugio’ naturale per i tutti coloro che sono alla ricerca di autenticita’, appartenenza, identita’ e bellezza”.