L’AQUILA – Alla fine tutto è bene quel che finisce bene. Almeno per il momento. Infatti si è concluso con l’istituzione di un tavolo permanente il vertice al Mit per la sicurezza del Gran Sasso. Più vicina la revoca della chiusura del Traforo. Come riferito da Toninelli, da lunedì ci sarà un tavolo permanente da parte di tutti gli interlocutori interessati. La paventata chiusura del tunnel del Gran Sasso “è un’azione unilaterale del concessionario, che fa seguito ad un’inchiesta della Procura per inquinamento. Stiamo cercando di evitare la chiusura mettendo al tavolo tutte le parti interessate. Sono ottimista ma finché non vedo concretamente un risultato non voglio parlare”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, a Radio Anch’io su Radio Uno, riferendosi alla decisione di Strada dei Parchi di chiudere al traffico a partire dal 19 maggio entrambe le galleria del traforo del Gran Sasso (Teramo-Roma).
Sull’argomento interviene anche l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua: “Archiviate le fake-news sulla chiusura delle gallerie” per l‘Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso dalle Associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia – GADIT, FIAB, CAI e Italia Nostra, “e’ ora di fare qualcosa di concreto per la messa in sicurezza dell’acquifero”. “Se la Strada dei Parchi SpA e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – si afferma in una nota – hanno finito di giocare sulla pelle di tutti noi, e’ arrivato il momento di lavorare realmente per mettere fine ad una situazione di pericolo, ben descritta nella perizia fatta fare dalla Procura di Teramo e che si conosce da ormai quasi 20 anni”.
Per l’Osservatorio “se si vuole risolvere una situazione oggettivamente difficile aggravata da decenni di sostanziale inerzia della classe politica nazionale e regionale, nonche’ di INFN e gestori dell’autostrada,” c’e’ bisogno di “progetti credibili che risolvano definitivamente il problema delle interferenze delle gallerie autostradali dell’A24 e dei Laboratori di Fisica Nucleare con l’acquifero che fornisce l’acqua da bere a circa 700.000 cittadini delle province di L’Aquila, Teramo e Pescara”. Per l’Osservatorio “nessun ente puo’ chiamarsi fuori, a partire dalla Regione e dal suo Presidente, mentre INFN e Strada dei Parchi SpA devono attivarsi tempestivamente per quanto di loro competenza. Chi sara’ chiamato a gestire questa partita dovra’ avere competenze adeguate e collegamento con il territorio”. “Qualsiasi ipotesi di commissariamento, visti anche i precedenti, – conclude la nota – deve basarsi sul rispetto delle normative poste a tutela dell’acqua, dell’ambiente, della salute dei cittadini e della corretta informazione”.
Infine il parere del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi: “Incontro importante ma interlocutorio, non decisivo per scongiurare l’ipotesi di chiusura del traforo del Gran Sasso, nel corso del quale è emersa la volontà unanime di salvaguardare sia il bacino acquifero sia la libertà di circolazione dei cittadini. Continuo a ritenere pretestuosa la posizione del concessionario che, allo stato attuale, dovrebbe chiudere la galleria dalla mezzanotte di domenica. Una scelta inutile, nei modi e nei tempi. Se strada dei Parchi, come afferma, è convinta di aver agito nel rispetto di norme e competenze, non si comprendono le motivazioni della chiusura del traforo. Apprezzo l’apertura al dialogo mostrata dal ministro alle Infrastrutture”.