L’AQUILA – La riunione al Ministero delle Infrastrutture è stata “costruttiva”. Così al termine dell’incontro odierno. Si lavora ad un’intesa che sollevi la Strada dei Parchi dalle responsabilità e per trovare le risorse con tutte le amministrazioni pubbliche per intervenire urgentemente e sanare la situazione a rischio di inquinamento delle acque.
La vicenda della chiusura del Traforo del Gran Sasso è finita sul tavolo del ministero dei Trasporti secondo il quale la chiusura del traforo rappresenterebbe una “procurata interruzione di pubblico servizio che equivarrebbe a un inadempimento grave” da parte della società concessionaria delle autostrada A24 e A25″. Alla riunione la delegazione di Sdp era guidata dall’Ad Cesare Ramadori e il vice presidente Mauro Fabris. Per il ministero infrastrutture e trasporti: il direttore generale Felice Morisco e il capo di gabinetto Gino Scaccia.
L’incontro al Ministero delle Infrastrutture di oggi pomeriggio – si sottolinea in una nota del Mit – è stato un “primo, costruttivo tavolo per arrivare a una soluzione che scongiuri la paventata chiusura totale del Traforo del Gran Sasso e per risolvere, al tempo stesso, il problema del rischio inquinamento delle falde acquifere”.
“Nella consapevolezza della complessità della questione”, il Ministero assicura che coinvolgerà tutti i soggetti interessati e tutti i livelli istituzionali, “in modo da raggiungere sia l’obiettivo di breve termine, ossia il mantenimento in esercizio delle gallerie autostradali, sia quello di lungo termine, quindi la messa in sicurezza definita degli acquedotti. Non a caso, – precisa – è prevista una modifica al decreto Sblocca cantieri con cui sarà nominato un Commissario straordinario incaricato di sovraintendere alla progettazione, all’affidamento e all’esecuzione degli interventi necessari per la messa in sicurezza del sistema idrico”. In breve tempo il Ministero, “stanti le responsabilità di tutte le amministrazioni coinvolte, sarà in condizione di fornire precise e puntuali informazioni al Parlamento sul dossier”.
Un incontro positivo. Così Strada dei Parchi definisce l’incontro al Mit sul traforo del Gran Sasso. “I rappresentanti del ministero – spiegano dalla società – hanno ben compreso i problemi legati alla vicenda processuale di SDP e dei suoi rappresentanti in ordine ai rischi di possibile inquinamento e della convivenza sotto il Gran Sasso con il laboratorio. Situazione che ha portato la concessionaria SDP ad annunciare il provvedimento di chiusura delle gallerie”. Da domani, proseguono, “si lavora per costruire una soluzione che sollevi la concessionaria dai problemi in ordine ai rischi di reiterazione del reato. Con gli altri ministeri interessati (Miur per laboratori e Ministero Ambiente e Regione per i problemi legati all’acquifero) il Ministero Infrastrutture e Trasporti studierà una soluzione che porti ad intervenire in tempi rapidi”. Nel corso della riunione si è ragionato e approfondito il tema dei poteri che dovrà avere il commissario che il governo intende nominare all’interno del decreto Sblocca Cantieri attualmente all’esame del Senato.
Intanto, i gruppi consiliari in Regione “Legnini Presidente”, “Partito Democratico” e “Abruzzo in Comune” chiedono ‘che il Presidente Marsilio dia la disponibilità ad essere nominato commissario’. Formalizzeranno le proposta nel corso del Consiglio regionale straordinario, fissato per domani martedì alle ore 12. “Solo in questo modo si potrà garantire sia la funzione di coordinamento quale organo di vertice della Regione che le funzioni commissariali delegate dal Governo centrale. Il Presidente della Regione non può essere semplice spettatore delle iniziative necessarie per la soluzione di uno dei problemi più importanti per l’Abruzzo. La galleria del Gran Sasso non può essere chiusa, tagliando in due la nostra Regione. La concessionaria revochi la sua decisione e il Ministero delle Infrastrutture esca dall’immobilismo ed intervenga con urgenza”.