PESCARA – Oddo voleva superare Zeman. Adesso sono pari: sette vittorie consecutive per il Pescara e rincorsa verso la promozione diretta lanciata con il 3-1 sul Bari. Pugliesi bravissimi a rimettersi in piedi dopo lo svantaggio, ma annichiliti dalla reazione abruzzese nel finale.
Nei primi dieci minuti la squadra di Oddo costruisce in rapida successione tre grossi grattacapi alla difesa del Bari. Prima Verre serve Memushaj sul secondo palo e l’albanese arriva in ritardo, poi Caprari per due volte prova a mettere Lapadula davanti a Guarna, ma il bomber non riesce a concludere per pochi centimetri. La risposta pugliese all’undicesimo con il sinistro di Rosin riesce a concludere per pochi centimetri. a che finisce alto. Ma è poca cosa e Camplone dalla panchina sbraita contro i suoi che stanno a guardare il giro palla avversario piuttosto che andare a pressare. Il tecnico, dopo un quarto d’ora, deve anche giocarsi il primo cambio: Contini va ko e in difesa entra Rada. Al 21’ Guarna si esalta sul destro potente di Memushaj, servito da un break di Benali. I biancazzurri fanno sempre male quando entrano nei venticinque metri controllati da Di Cesare e compagni. Al 29’, Caprari illumina ancora la scena: imbucata centrale per Lapadula sul filo del fuorigioco, il superbomber (vicino alla firma con la Juventus) s’invola verso la porta, salta Guarna e deposita in porta, con il disturbo in scivolata di Di Noia. Prima dell’intervallo primo vero pericolo per il Pescara con il colpo di testa di De Luca, in mischia, che per poco non scavalca Fiorillo: balzo del portiere che alza il pallone destinato in porta.
La ripresa si apre con un altro intervento provvidenziale del portiere pescarese sul cross di Rosina. Sono passati 8’ e Defendi sulla ribattuta trova forse il braccio di Zampano. Il Bari protesta, ma resta lucido e trova il pareggio con il colpo di testa di De Luca, imbeccato dal cross di Defendi sul quale Fornasier resta impietrito. Oddo vede i suoi in balia dell’avversario e cambia sistema: fuori Verre e Benali, dentro Mitrita e Verde (esordio) per passare al 4-2-3-1. I due giovani esterni creano subito problemi a Donkor e Di Noia. La spavalderia del Bari, durata poco più di venti minuti, finisce qui. Nell’equilibrio finale, la differenza la fa una leggerezza di Rada, che su un lancio elementare si fa bruciare da Lapadula, bravo a servire l’accorrente Caprari: piattone che fulmina Guarna per il 2-1. Nel finale, tutto pescarese, Lapadula firma la doppietta del 3-1 finale con uno pallonetto sul portiere che fa impazzire l’Adriatico. E i tifosi fanno festa.