L’AQUILA – Tre anni di reclusione per l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso. E’ quanto chiesto questa mattina dal procuratore generale dell’Aquila Romolo Como nell’ambito del processo “Grandi rischi bis”, quello che vede appunto imputato per omicidio colposo plurimo l’ex responsabile del dipartimento, in particolare per aver organizzato un’operazione mediatica per tranquillizzare e rassicurare la gente, convocando all’Aquila la riunione di esperti del 31 marzo 2009, a 5 giorni dalla scossa distruttiva del 6 aprile.
L’udienza di oggi è la penultima del processo satellite di quello principale definito “Grandi rischi”, che si è concluso in Cassazione con l’assoluzione dei sei scienziati dell’organo consultivo della presidenza del consiglio dei ministri e con la condanna a due anni per Bernardo De Bernardinis, vicecapo della Protezione civile. Bertolaso non era in aula nemmeno oggi, ma le arringhe degli avvocati dell’accusa (Attilio Cecchini) e delle parti civili (Stefano Parretta) non sono state meno dure.
Per la difesa del ministero dell’Interno, presente in aula nella qualità di responsabile civile, invece, Bertolaso dev’essere assolto perché “il fatto non sussiste”. Oltre a quella di oggi per l’arringa difensiva, c’è ancora un’udienza finale per venerdì 30 settembre per la replica dell’accusa, per le controrepliche, la camera di Consiglio e la sentenza. Si corre per cercare di concludere il processo prima del 6 ottobre, giorno in cui l’accusa per Bertolaso andrà in prescrizione insieme a tutti gli altri filoni legati al post-sisma.