L’AQUILA -Si è tornato a parlare nel processo alla Grandi rischi, l’organo consultivo della presidenza del Consiglio dei ministri accusato di aver compiuto analisi superficiali e di aver fornito false rassicurazioni agli aquilani prima del sisma del 6 aprile 2009. Il processo, da questa mattina dinanzi ai giudici del tribunale dell’Aquila è entrato ormai nella fase conclusiva. Come e’ noto il giudice Marco Billi ha imposto un ritmo veloce al processo per avviare a una ipotesi di sentenza di primo grado al piu’ presto ad oltre un anno dall’avvio della fase dibattimentale.
Per due giorni saranno gli avvocati difensori dei sette imputati che si alterneranno nel processo. Ad aprire i lavori della giornata odierna e’ stato l’avvocato Marcello Melandri, legale di fiducia di Enzo Boschi, all’epoca responsabile dell’Istituto di geofisica e vulcanologia. “Nessuno ancora ha risolto il problema di chi e’ stato ad avere rassicurato la popolazione aquilana che sicuramente e’ stata rassicurata, io non metto in dubbio questo, ma certamente ne’ dalla Commissione Grandi Rischi ne’ in particolare dal professor Enzo Boschi, per questo ho chiesto l’assoluzione per il mio assistito per non avere commesso il fatto” ha detto Melandri a margine della sua arringa durata circa tre ore.
“Il pubblico ministero – ha aggiunto – afferma che oltre all’autorevolezza dei partecipanti alla riunione che lui definisce i migliori scienziati, c’e’ l’aspetto dell’ apparato che sempre per il pm e’ scenografico e amplificatore per influire maggiormente sulla popolazione aquilana. Boschi non ha partecipato a tutto questo. Ripeto che la popolazione sia stata rassicurata non lo metto in dubbio, io metto solo in dubbio che qualcuno della Commissione lo abbia fatto, come esito della Commissione; se poi uno lo fa per proprio conto e’ un altro problema.
Nessuno della Commissione, in fase della riunione degli esperti ha voluto rassicurare, la stampa dal canto suo ha travisato. Nel verbale c’e scritto che non si puo’ dire se L’Aquila poteva essere interessata da altre scosse”. Parlando della telefonata all’ex assessore regionale alla Protezione civile alla Daniela Stati da parte di Guido Bertolaso, (ex numero uno del Dipartimento di protezione civile) lo stesso avvocato Melandri ha aggiunto che “si’ e’ vero che Bertolaso ha parlato di far riunire la Cgr all’Aquila, per rassicurare e mettere su un’operazione mediatica ma tutto cio’ nel senso di dire che non era vero che all’Aquila non ci sarebbero state altre scosse e che questo particolare andava diffuso il piu’ possibile”.
Dopo Melandri toccherà alle difese degli altri imputati: Bernardo De Bernardinis, gia’ vicecapo del settore tecnico del Dipartimento della Protezione civile; Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi rischi; Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti; Gian Michele Calvi, direttore Eurcentre e responsabile del progetto Case; Claudio Eva, ordinario di Fisica all’Universita’ di Genova; Mauro Dolce, direttore Ufficio rischio sismico della Protezione civile. Per tutti i capi di imputazione sono omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali colpose.