ROMA – L’incontro del M5S con Sergio Mattarella è stato “cordiale e costruttivo e, da parte del M5S, si spera che in futuro ve ne siano altri. Al presidente è stato lasciato un breve documento riassuntivo delle nostre proposte. Vogliamo ringraziarlo per l’incontro e per la simpatia”. Lo scrivono Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sul blog dopo l’incontro al Quirinale.
Dai 5 Stelle arriva anche un altolà alla riforma elettorale. La novità è piuttosto il linguaggio pacato: «Al di là dei profili di incostituzionalità (rilevati puntualmente dal gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle in Senato una questione pregiudiziale)», Mattarella valuti la «promulgazione della norma, dal momento che disciplina l’elezione soltanto di una Camera, a costituzione vigente».
Grillo e Casaleggio ringraziano il presidente della Repubblica «per il permesso di portare al Quirinale una persona iscritta al M5S non eletta ancora in alcuna istituzione in rappresentanza di tutti gli iscritti ed attivisti che ogni giorno operano sul territorio per rendere migliore l’Italia. È la più giovane iscritta al M5S, è siciliana, nata nel 1996. Si chiama Maria Teresa. In alto i cuori».
Il M5s chiede a Mattarella di «arginare la prevaricazione governativa nel procedimento legislativo, caratterizzata da decretazione d’urgenza, maxiemendamenti e fiducie parlamentari». Così il M5s nella lettera consegnata al capo dello Stato, nella quale chiede la «salvaguardia della forma di governo parlamentare». «Il governo Renzi ha sinora presentato alle Camere 28 decreti-legge (media di 2,3 al mese) ed ha posto 34 questioni di fiducia (media 2,8 al mese)», scrivono i 5 Stelle nella lettera consegnata da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Serve una «salvaguardia formale e sostanziale», sottolineano, del governo parlamentare «delineato dalla nostra Carta costituzionale». E la richiesta al presidente della Repubblica è quella di garantire «nell’ambito della decretazione d’urgenza lo scrupoloso rispetto sia dell’articolo 77 della Costituzione, ovvero dei requisiti di necessità ed urgenza, sia dell’articolo 15 della legge numero 400 del 1988, in base alla quale i decreti devono contenere misure di immediata applicazione e il loro contenuto deve essere specifico, omogeneo e corrispondente al titolo». I 5 Stelle invocano infine il «potenziamento del rinvio presidenziale delle leggi (di cui all’art. 74 della Costituzione), che costituisce una funzione di controllo preventivo, posto a garanzia della complessiva coerenza del sistema costituzionale».