ROMA – Un governo con un programma di sette-otto punti, sui quali Pier Luigi Bersani intende chiedere la fiducia al Parlamento. All’indomani della porta in faccia sbattuta da Grillo, il segretario del Pd in rilancia “il governo di responsabilità: a noi spetta la prima parola perché abbiamo la maggioranza”. Bersani esclude la possibilità di dar vita a governissimi con il Pdl, “l’ipotesi delle larghe intese non esiste e non esisterà mai”.
Ma dal leader del M5S arriva un nuovo duro attacco: “Questi hanno la faccia come il culo. I vertici del pdmenoelle si stanno comportando come dei volgari adescatori. E’ il solito modo puttanesco di fare politica. Per attuarlo pero’ ci devono essere persone disposte a vendersi. E il M5S, i suoi eletti, i suoi attivisti, i suoi elettori non sono in vendita”, chiarisce Grillo, che accusa Bersani di fare il “mercato delle vacche”.
E dopo l’apertura di Silvio Berlusconi alla nascita di un governo di larghe intese e la convinzione che non sia opportuno tornare al voto, oggi il Cavaliere spariglia e, al contrario, ‘chiama’ proprio le urne: “Io non sarei cosi’ ostile a una continuazione della campagna elettorale e andando, dopo aver cambiato la legge elettorale, immediatamente a nuove elezioni”. Matteo Renzi rompe il silenzio post elettorale e garantisce: “Io ho combattuto Bersani a viso aperto quando non lo faceva nessuno, guardandolo negli occhi. Non lo pugnalo alle spalle”. Il sindaco di Firenze scarta l’ipotesi di un governo con il Pdl, ma avverte: “Grillo non va rincorso, va sfidato”.
E mentre si susseguono i vari scenari per uscire dall’impasse post voto, da Berlino Giorgio Napolitano spazza il campo da qualsiasi ipotesi di una sua permanenza al Quirinale: “Non esistono proroghe, non esistono rielezioni a tempo”, “l’ho gia’ detto tante volte. Non credo che sia onesto dire ‘tranquilli, posso fare il Capo dello Stato fino a 95 anni'”.
Non solo. Il Capo dello Stato chiarisce anche che il ritorno alle urne non rappresenta una strada al momento percorribile: “Andare a votare di nuovo non mi interessa”, “l’importante e’ dare un governo all’Italia”. “Non ho potere di scioglimento delle Camere”, ha aggiunto, “dubito che il nuovo Presidente possa pensare solamente allo scioglimento”, indicando quello che e’ l’obiettivo principale: “bisogna dare un governo all’Italia”. Infine, il Presidente della Repubblica tranqullizza: “potremo superare le difficolta’”.
Ma a rendere ancor piu’ teso il clima post elettorale sono le nuove vicende giudiziarie che coinvolgono Berlusconi che oggi, dal Tribunale di Milano dove ha reso dichiarazioni spontanee nell’ambito del processo Mediaset, torna a invocare la piazza e da’ appuntamento al 23 marzo. “Vogliono cambiare l’esito delle elezioni nella aule dei Tribunali”, tuona l’ex premier che attacca: “parte della magistratura e’ una patologia del nostro sistema, un cancro della nostra democrazia”. Dura la replica dell’Anm: “E’ inconcepibile manifestare contro la magistratura”.