ATESSA – L’indotto legato alla Honda sarebbe a forte rischio occupazionale. I posti di lavoro nel “limbo” sono oltre 340 distribuiti in 21 aziende collegate alla multinazionale di Atessa. Come lo ha definito il segretario provinciale della Uilm Chieti, Nicola Manzi “sarebbe un vero e proprio effetto tsunami sull’occupazione”. “Per i 340 lavoratori, impegnati nelle attivita’ di fornitura Honda – aggiunge Manzi – si stanno esaurendo gli ammortizzatori sociali e alcune aziende hanno gia’ avviato la procedura prevista dalla legge 223/91 per licenziare”.
Il Cisi Service entro il 31 luglio cesserà le attività di manutenzione degli impianti e riparazioni nello stabilimento Honda di Atessa e mandera’ a casa tutti i 28 dipendenti. Intesa Meccanica ha avviato il 24 maggio la procedura per licenziare 18 dipendenti che lavorano esclusivamente per Honda – aggiunge il segretario provinciale Uilm – Altre aziende seguiranno presto la strada dei licenziamenti se non interverra’ la casa madre Giapponese a portare sul territorio la produzione dei componenti per gli scooter assemblati nello stabilimento Honda di Atessa”.
La casa motoristica nipponica ha avviato nel dicembre 2012 un piano di riorganizzazione che ha pressoché dimezzato la forza lavoro nello stabilimento di Atessa, l’unico in Europa della Honda. “Il destino dei 340 posti di lavoro distribuiti in 21 aziende e’ legato al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano di riorganizzazione della New Honda presentato il 20 dicembre 2012 al Ministero dello Sviluppo Economico” sottolinea Manzi .