ATESSA – Sono ormai passati anni in cui sono stati utilizzati anche degli ammortizzatori sociali, di concerto tra i vertici dell’azienda e gli stessi sindacati. Il 2017 doveva essere l’anno del rilancio, ma i patti non sono stati rispettati ed ora i sindacati sono pronti a vendere cara la pelle pur di scongiurare il trasferimento della produzione di turbocompressori in Francia.
Per questo motivo scatteranno due giorni di sciopero alla Honeywell di Atessa contro il rischio di chiusura dello stabilimento e la relativa perdita di lavoro per 420 dipendenti. La multinazionale si occupa di turbocompressori ed è una delle realtà più consolidate nel comparto produttivo della Val di Sangro.
Ma di punto in bianco, fanno sapere le sigle sindacali, si è deciso di chiudere lo stabilimento di Atessa per favorire quello di Thaon Les Vosges, in Francia, e trasferire la produzione oltralpe. Si profila una battaglia durissima da parte dei lavoratori per evitare l’ennesimo scippo da parte di un’azienda che dopo aver preso tutto quello che c’era da prendere in un territorio come se nulla fosse, chiude tutto ed apre altrove.
I sindacati chiedono l’arresto immediato delle operazioni di duplicazione delle produzioni della Honeywell di Atessa, l’elaborazione di un piano industriale di rilancio del sito abruzzese.