ATESSA – Solo ieri la notizia della chiusura ufficiale della Honeywell. I lavoratori però non si danno per vinti. Per 420 è prevista la mobilità che scatterà dalla prossima primavera alla fine dei contratti di solidarietà. Tutto ciò dopo la conferma delle non ottimistiche previsioni sull’esito dell’incontro tra il ministro Antonio Calenda e i vertici della multinazionale.
E’ stata infatti ieri ufficializzata la decisione da parte della Honeywell di lasciare la Val di Sangro. I sindacati hanno comunicato la fumata nera ai lavoratori, in sciopero da settimane, attraverso un SMS. I lavoratori hanno sospeso lo sciopero e insieme a sindacati e Regione ora attendono l’ultima spiaggia: l’incontro al Mise, il Ministero per lo Sviluppo Economico il prossimo 21 novembre .
“Nel nuovo incontro al Mise – ha detto il vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli – dobbiamo cercare di portare al tavolo intanto Honeywell affinché faccia allungare il tempo si transizione per mettere a disposizione risorse e progetti, noi metteremo insieme al Governo alternative per le quali quel finanziamento importante concesso dal ministero alla Honeywell possa rimanere a disposizione. Non ci possiamo e dobbiamo fermare”.
Francesca Re David, segretaria generale Fiom, sottolinea come sia “inaccettabile l’annuncio della chiusura dello stabilimento Honeywell di Atessa, dopo due mesi di sciopero con presidio dei lavoratori per difendere la produzione, durante i quali l’azienda si e’ sempre rifiutata di incontrare le organizzazioni sindacali. Occorre tornare indietro sull’annuncio di cessazione per garantire il mantenimento dell’attivita’ produttiva dello stabilimento e al contempo il reddito dei lavoratori. Abbiamo chiesto unitariamente al governo l’apertura immediata di un tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte”.
Anche le segreterie provinciali e regionali della Fiom e della Cgil esprimono tutto il loro disappunto per la decisione. Dopo sessanta giorni di sciopero con presidio, dopo cosi’ tanto tempo trascorso ad attendere un piano di rilancio del sito produttivo di Atessa. I sindacati scrivono in una nota che “i progetti della Honeywell non cambiano e si decide di colpire al cuore un intero territorio che da sempre considera la Honeywell il fiore all’occhiello dell’industria locale. La Fiom e la Cgil considerano detta decisione uno schiaffo alle lavoratrici ed ai lavoratori che, in oltre vent’anni, hanno dato alla fabbrica del turbo la possibilita’ di contraddistinguersi per i suoi eccellenti risultati, successi che l’hanno collocata tra i migliori siti produttivi al mondo. Inaccettabile e’ questa decisione scellerata, sia nel merito sia per i modi con i quali e’ maturata”.