L’AQUILA – Le trecento persone assunte con il Concorsone evidentemente non sono sufficienti. Per la ricostruzione ne occorre qualcuna in più. Al manager dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila, Paolo Aielli, adesso serve un mega staff di co.co.pro.. da reperire con un bando per esperti ingegneri, architetti, geologi, geometri i cui compensi lordi supereranno complessivamente il milione di euro.
Un piccolo esercito che si va a sommare alle altre 50 persone assegnate all’Ufficio, di cui 25 a tempo indeterminato provenienti dai vincitori del “concorsone” e altrettante dai selezionati dal “concorsino”, che invece rimarranno in servizio per tre anni e altri 128 che andranno al Comune dell’Aquila. I nuovi assunti dovranno smaltire le 1.400 pratiche giacenti in Comune che non rientrano tra quelle oggetto della convenzione con la filiera Fintecna-Cineas-Reluis. Tra le altre cose la scadenza del bando è fissata al 22 marzo. Un bando lampo, insomma, con l’invio del curriculum per la valutazione dei titoli e la domanda di partecipazione invialbile esclusivamente per posta elettronica all’indirizzo avviso02@usra.it.
Sui social network, intanto, si scatena la polemica. Su facebook addirittura Cialente sembra non saperne nulla. “Assunzioni a chiamata diretta con co.co.pro al Comune dell’Aquila… bella ‘sta notizia… e i contratti in scadenza?” chiede un utente, e il sindaco risponde: “Prego? Mi spieghi meglio di cosa parla?”, dopodiché abbandona la discussione che comunque prosegue tra altri frequentatori del profilo del sindaco.
Anche su altri profili ci sono numerosi commenti su questa nuova “infornata”: “Per fortuna che il concorsone serviva ad avere un eccellente livello di preparazione del personale, anche tra loro ci sono ingegneri, architetti, avvocati ma evidentemente non bastano, poi ci sono le riserve, insomma hai voglia a gente preparata e pronta a lavorare ma no, diamo l’incarico a gente che già svolge una professione, e nell’avviso c’è scritto chiaramente che per la selezione contano solo l’esperienza e i titoli e che un eventuale colloquio è ad assoluta discrezione del responsabile del procedimento”, si lamenta una ragazza. Poi c’è chi scrive: “Non si è voluto far sapere e questo fatto è serio”. E ancora “se uno vuole divulgare un avviso ci sono svariati mezzi, poi se uno non vuole parla tutti i giorni della Capitale della cultura e dei buchi sotto piazza Duomo e mette gli avvisi nelle sezioni a caso”. E infine le lamentele di una cittadina che sul profilo del sindaco scrive che “serve un hacker per trovarlo sul sito del Comune”.