ROMA – Silvio Berlusconi chiama a raccolta i suoi avvocati per delineare le prossime mosse. Il presidente del Pdl si trova a palazzo Grazioli, dove ha atteso l’esito dell’incontro che i capigruppo di Senato e Camera hanno avuto questa mattina con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, al Quirinale. Renato Schifani e Renato Brunetta dopo il vertice al Colle sono subito andati a riferire a Berlusconi.
Attorno al Cavaliere si è riunito tutto lo stato maggiore del Pdl. Oltre ai due capigruppo, infatti, a palazzo Grazioli sono presenti il segretario Angelino Alfano, i coordinatori Denid Verdini e Sandro Bondi, Fabrizio Cicchitto, Maurizio Gasparri e Daniela Santanchè. Intanto Fonti del Quirinale, interpellate sul vertice, hanno spiegato che i due capigruppo Pdl «hanno illustrato al presidente della Repubblica le loro valutazioni circa le esigenze da soddisfare per un ulteriore consolidamento dell’evoluzione positiva del quadro politico in Italia e uno sviluppo della stabilità utile all’azione di governo».
Nel pomeriggio il Cavaliere ha incontrato anche i suoi legali, Niccolò Ghedini e Franco Coppi, per discutere dell’istanza di affidamento in prova ai servizi sociali o di arresti domiciliari in relazione all’anno di pena che Berlusconi deve scontare dopo la condanna definitiva a 4 anni per frode fiscale nel processo Mediaset. L’ex premier ha tempo, infatti, fino a metà ottobre, considerando i tempi feriali per presentare istanza. Berlusconi, riferiscono fonti interne al partito, dovrebbe rimanere a Roma fino a domani.
Berlusconi quindi «non molla», non ci sta a subire «l’ennesima aggressione giudiziaria». Vuole una riforma della giustizia ma ribadisce il sostegno al governo Letta. Ma le parole pronunciate dall’ex premier alla manifestazione di ieri in via del Plebiscito accendono nuove polemiche. Per il deputato democrat Matteo Orfini l’uscita del Cavaliere è «grave nei toni, nei contenuti, nelle argomentazioni». Nel Pd c’è fastidio soprattutto per le parole contro la magistratura «C’è una parte della magistratura ideologizzata e politicizzata – aveva spiegato il Cavaliere – che nei suoi atti lo dichiara in chiaro e ci sono alcuni aderenti segreti perchè non dicono a quale associazione appartengono e pensano di dover usare il loro temuto potere per toglierlo ai cittadini e aiutare il popolo ad avere la democrazia che, per loro, c’è solo con la sinistra al governo».
Da palazzo Chigi arriva il commento del premier: «A fronte del ribadito sostegno al governo, avremo modo di verificare i fatti concreti nei prossimi giorni Quella che si apre è una settimana cruciale per i provvedimenti da approvare». Anche al Colle non è sfuggito il ribadito sostegno al governo, accolto come una nota positiva, ma il clima è di vigile attesa. Del resto la settimana politica si annuncia tutta in salita: tanti provvedimenti da approvare prima della pausa estiva, mercoledì alle 20 la riunione della giunta per le immunità del Senato con all’ordine del giorno il caso Berlusconi. Fabrizio Cicchitto, intanto, dà man forte a Berlusconi («noi non siamo degli irresponsabili», ha detto l’ex premier rigettando l’aggettivo usato dal Quirinale stesso nel bollare le affermazioni di Sandro Bondi) nel rispedire al mittente tale accusa: «E’ Zanda l’irresponsabile quando dice che il Pdl non deve abusare della pazienza dei democratici. Le sue parole sono la triste e chiara conferma che nel Pd ci sono tanti esponenti che vogliono far cadere il governo».