PESCARA – L’ipotesi di reato iscritta nel fascicolo, al momento contro ignoti, è infatti quella di omicidio colposo. Svolta nelle indagini della Procura di Pescara sul decesso di Paride Pirocchi e Silvia D’Ercole, i due coniugi di Scerni che lo scorso 1° maggio persero la vita scivolando nelle gole del fiume Orta a Caramanico Terme. Accolte dalla Procura dunque le tesi dei legali di parte offesa, Giuliano Milia e Arnaldo Tascione, che sulla scorta delle prime risultanze investigative, hanno escluso lo scenario della tragica fatalità o dell’imprudenza da parte delle vittime.
A quelle due morti – è finora emerso dai sopralluoghi e dagli accertamenti dei carabinieri e dei periti di parte lesa- sono collegate responsabilità omissive nella segnalazione dei pericoli. Il camminamento attraversando il quale marito e moglie sono scivolati nel fiume era privo di cartelli di segnalazione e l’area andava transennata. Alla Procura è stato consegnato un corposo dossier fotografico in cui -secondo i legali delle vittime- “è chiaramente documentato come la tragedia sarebbe stata evitabile se fossero state prese le dovute precauzioni” inibendo l’accesso all’area a rischio e segnalando il pericolo.