ROMA – Una lettera per rivendicare il sostegno al Governo e per spiegare al Paese che l’appoggio a Letta “è la migliore scelta che si possa fare date le circostanze”. Settanta senatori (su 108) del Pd hanno firmano un documento aperto, mossi da «uno scatto d’orgoglio», perchè non si ripetano «autogol», come quello accaduto mercoledì. In aula infatti il partito di centrosinistra ha appoggiato la richiesta del Pdl di sospendere i lavori (nella protesta contro il pronunciamento della Cassazione sul caso Mediaset): una decisione non presa a cuor leggero, ma definita l’unica valida e ragionevole per riuscire a governare.
Il documento è siglato da senatori del Pd di diverse aree dal veltroniano Giorgio Tonini, al bersaniano Miguel Gotor, al «giovane turco» Francesco Verducci. «La distanza tra quanto comunicato in queste ore e ciò che davvero è accaduto e sta accadendo nelle aule parlamentari è davvero paradossale», si legge nella lettera. «Appare in gran parte incomprensibile – sottolineano gli esponenti Pd – l’occasione che sta perdendo il Pd di spiegare e valorizzare le scelte, certo faticose e non facili, dei suoi parlamentari. Siamo concordi nel giudizio critico sugli eventi di ieri, la drammatizzazione di vicende giudiziarie del leader di un partito, il Pdl, con toni e modalità che nessuno di noi ha condiviso. Piacerebbe, però, vedere uno scatto d’orgoglio da parte del Pd e che fossero comunicate meglio le nostre buone ragioni al Paese.
A cominciare – proseguono – dalla fatica e dalla responsabilità nel sostenere un Governo chiamato a realizzare riforme a fronte di una crisi gravissima. Sapevamo che non stavamo creando un governo di larghe intese con Merkel o Cameron, ma le condizioni di urgenza cui ci richiamava qualche settimana fa il presidente Napolitano non sono cambiate. È demagogico invocare il ritorno alle urne quando tutti sappiamo che il porcellum ci restituirebbe un parlamento altrettanto frammentato e ingovernabile. Non sosterremmo un minuto di più questa maggioranza se non pensassimo che possa produrre in tempi certi le scelte di cui il Paese ha bisogno – concludono i senatori -. Ma oggi rivendichiamo che questa è la miglior scelta che si possa fare date le circostanze».
Tra i firmatari della lettera Francesco Russo, Valeria Fedeli, Claudio Martini, Rita Ghedini, Giorgio Tonini, Francesco Verducci, Miguel Gotor, Stefano Collina, Paolo Corsini, Vannino Chiti, Camilla Fabbri, Paolo Guerrieri, Stefano Esposito, Giorgio Santini, Angelica Saggese, Giancarlo Sangalli, Francesca Puglisi e Rosanna Filippin.