PESCARA – Non ci siamo. Ancora una mancata vittoria per i biancazzurri. Un’involuzione ormai chiara e già duratura. Tutta la squadra sta facendo male ma non occorre drammatizzare. A latitare è il gioco. Non solo, ennesima formazione schierata. Troppi cambi non aiutano. Ieri, al netto delle assenze (Mesik e Tunjov), ben 5 rispetto alla trasferta di Carrara.
Se fino a qualche settimana fa i biancazzurri non riuscivano a concretizzare le tante opportunità da gol create, ora il problema è opposto. È infatti diminuita in modo marcato la produzione di occasioni. Il Pescara fa fatica a riempire l’area avversaria. Negli ultimi 30 metri mancano idee e tempi di gioco. La manovra è prevedibile.
Contro il Rimini gli ospiti nella seconda parte di gara hanno rinunciato a giocare. In questi casi servirebbe velocità nella trasmissione del pallone ma anche più movimento per non dare punti di riferimento e aprire la difesa avversaria. Ma tutto ciò non si è visto. E dire che la partita si era messa da subito nel migliore dei modi con innegabili vantaggi, non sfruttati, dal punto di vista tattico.
Anche facendo poco, le squadre avversarie trovano sempre il gol. Certo, fortuito sulla punizione di Morra deviata dalla barriera ma sarebbe potuto arrivare poco prima dopo un capovolgimento e la solita prateria concessa. Rete scongiurata dallo strepitoso intervento di Floriani.
La classifica ora parla chiara: appena cinque punti e una sola vittoria nelle ultime 7 gare. Trend decisamente al di sotto delle aspettative. Ora la sosta. Forse un bene per preparare al meglio il match casalingo col Cesena in programma sabato 25 novembre. Fischio d’inizio alle 20,45.