PESCARA – Prima Lapadula e poi Torreira stendono il Novara di Baroni. Un pesantissimo successo che “vendica” il doppio k.o. subito dagli azzurri nel corso della stagione regolare. Pur non giocando il proprio calcio migliore, complici le condizioni atmosferiche, gli abruzzesi sfruttano al meglio la serata tutt’altro che esaltante dei padroni di casa, più che mai in difficoltà nel “cercare” lo specchio della porta avversaria e con il 2-0 ipotecano la qualificazione alla finale.
L’inizio partita, complice il maltempo, era stato incerto da entrambe le parti Poi al primo vero e proprio affondo il Pescara trova subito il vantaggio, complice una grave indecisione della difesa azzurra. Buona l’idea di Verre in verticale, il resto lo fanno Mantovani, che si incarta sul pallone, e Lapadula che, indomito, sradica il pallone dai piedi dell’avversario e poi scarica da pochi metri alle spalle dell’incolpevole Da Costa. Ne scaturisce il momento più difficile per il Novara, messo sotto dagli abruzzesi che creano almeno un paio di occasioni buone per il raddoppio. A spezzare il ritmo ci pensa dopo la mezz’ora Gonzalez, con il primo tiro verso lo specchio, di poco a lato della porta di Fiorillo; risponde Lapadula al 40’ ma Dell’Orco riscatta almeno in parte una prova deludente con un recupero disperato che “smorza” la conclusione e favorisce la parata di Da Costa. Le brutte notizie per Baroni arrivano dal giallo di Troest al 42’: diffidato, non ci sarà a Pescara.
Dopo l’intervallo Baroni cambia tutto, inserisce Galabinov e Lanzafame dopo il quarto d’ora, al posto di un Buzzegoli unico “faro” del gioco azzurro. Mosse che non pagano affatto: il Novara si sbilancia troppo, il Pescara controlla e prova a ripartire con Crescenzi che al 25’ si vede negare il gol dell’ex dal palo sul sinistro scagliato dal dischetto dopo un’azione travolgente. Il Novara si affida alle palle inattive (mal gestite dagli ospiti) e sfiora il pari a più riprese, soprattutto con le “incornate” di Troest (alto di poco) ed Evacuo (a lato da posizione ghiottissima).
Dopo la mezz’ora, però, il Pescara chiude il discorso: gran ripartenza, assist delizioso di Lapadula e tocco di fino di Torreira con Da Costa impotente. Stesso copione cinque minuti più tardi, con Da Costa che respinge il bolide di Caprari da ottima posizione, poi il vano (e neppure troppo convinto) assedio azzurro, fino al triplice fischio di Pasqua. Il Pescara ipoteca la finale, il Novara dovrà sudare ora le sette camicie per ribaltare il risultato.