SULMONA – Il piromane non si ferma. L’intera valle Peligna è circondata dal fuoco ormai da una decina di giorni. Al confine tra Pratola Peligna e Sulmona era stata fatta una linea tagliafuoco e tutto faceva pensare che reggesse all’impeto del fuoco.
Poi la doccia gelata: altri due inneschi posizionati dopo la linea sono esplosi tra lo sconforto e la rabbia dei volontari. Il piromane non si ferma e a questo punto la situazione inizia a diventare drammatica, perché se da un lato si cerca disperatamente di spegnere gli incendi, dall’altro c’è chi li appicca costantemente.
A Bagnaturo, in questo momento un vasto dispiegamento di uomini è a tutela degli abitanti e delle abitazioni.
I lavori che dalla tagliafuoco avrebbero dovuto portare al punto del fuoco sono stati interrotti perché il buio non consentiva agli uomini di lavorare sui mezzi pesanti in sicurezza.
Questi nuovi inneschi sono stati posizionati in luogo lontano dalla tagliafuoco e difficilmente raggiungibile senza luce, infatti è stato possibile riprendere i lavori solo all’alba. I primi lanci sono stati proprio nella zona colpita in tarda serata. Ora il fuoco è contenuto verso la parte alta della montagna laddove non sembra esserci possibilità di passaggio del fuoco sull’altro versante grazie alla parte superiore della tagliafuoco. Tra pochi minuti inizieranno a lanciare sulla zona due Canadair con possibilità dell’aggiunta del terzo Canadair francese.
Nel frattempo gli uomini dell’esercito si stanno predisponendo sulla linea tagliafuoco così da operare congiuntamente ai Canadeir e fare una importante bonifica della zona.
Insomma la speranza stava prendendo il sopravventi sulla paura ma ora sembra essere tornato tutto come prima. Nel pomeriggio sono cadute alcune gocce di pioggia ma niente di più. La paura è tornata a Bagnaturo a due passi dalla chiesetta dei caduti, collocata sulla strada che porta all’Eremo di Celestino V. Momenti di panico e tensione anche nella frazione Badia. Si è creata la fila di auto con la gente impaurita che ha lasciato le case per qualche ora. Non c’è stato bisogno, fortunatamente, di emettere un provvedimento di evacuazione.