PENNE – A Penne scende in piazza il Polo della Moda. Le segreterie nazionali di Filctem Femca Uiltec hanno proclamato lo sciopero di 8 ore per il mancato rinnovo del Contratto Nazionale per le aziende del tessile e dell’abbigliamento. A sei mesi dalla scadenza del Contratto, la trattativa si è interrotta per indisponibilità delle parti.
Oggetti del contendere sono soprattutto il paventato blocco degli incrementi salariali, la riduzione dei diritti e altre richieste definite irricevibili. Da una parte l’impresa, che vorrebbe inserire nel CCNL la disciplina in materia di organizzazione del lavoro e ridurre il potere della contrattazione aziendale, dall’altra i sindacati, per i quali la contrattazione aziendale territoriale resta il fulcro del confronto sui temi legati alla produttività.
Ma in discussione, secondo i manifestanti e le organizzazioni di settore di Cisl, Uil e Cgil, c’è anche lo stesso ruolo negoziale delle Organizzazioni Sindacali territoriali e delle R.S.U. Secondo i lavoratori l’azienda datoriale SMI, Sistema Moda Italia, sembra interessata solo a ridurre diritti e salari attraverso l’affermazione di un nuovo modello contrattuale.
I lavoratori del settore tessile e dell’abbigliamento dell’Abruzzo, ma soprattutto quelli della locale Brioni Roman style, si sono dati appuntamento per una manifestazione regionale alla quale è intervenuto, in rappresentanza delle tre sigle sindacali, il segretario nazionale della Femca Cisl Mario Siviero.
“Lo sciopero – dicono i sindacati – non si fermerà a Penne ma continuerà con una manifestazione nazionale, perché dopo anni di lavoro condiviso non si possono negare i diritti per garantire competitività alle aziende trascurando l’importante discussione sull’industria 4.0 che attraversa, da nord a sud, il Paese. Dopo oltre 20 anni il settore torna allo sciopero e lo fa in difesa del CCNL un comparto dove la contrattazione di 2° livello, per cultura e per dimensione aziendale, stenta ad affermarsi”.