SULMONA – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto nella giornata conclusiva del Convegno internazionale di studi ovidiani a Sulmona. Il Capo dello Stato ha reso omaggio ad Ovidio soffermandosi in piazza XX Settembre ai piedi della statua del sommo poeta per qualche minuto. Accolto dagli applausi della gente in particolare dei numerosi bambini delle scolaresche cittadine, il Presidente si è intrattenuto a lungo con le tante persone assiepate dietro le transenne. I bambini hanno intonato alcuni cori, cantando anche l’Inno d’Italia.
Poi, intorno alle 10,30, si spostato al teatro comunale “Maria Caniglia” per assistere al dibattito. In sala erano presenti tutte le più importanti autorità politiche, religiose e militari della Valle Peligna, oltre ai maggiori rappresentanti istituzionali abruzzesi.
E’ toccato al sindaco di Sulmona Annamaria Casini fare gli onori di casa dando il benvenuto agli ospiti del teatro: “L’entusiasmo per la visita del Presidente mi spinge a sostenere ancora di più questo territorio. Mi sento di chiedere protezione per Sulmona e per il suo circondario martoriato dalla crisi, soffermando il mio pensiero in particolare alle ultime generazioni”.
Il primo cittadino ha voluto ricordare le 309 vittime del terremoto aquilano nel giorno del ottavo anniversario dalla terribile tragedia del 6 aprile 2009. C’è stato anche un pensiero per Fabrizia Di Lorenzo: “Una ragazza giovane e di sicura speranza per il futuro, terribilmente stroncata nell’attentato di Berlino alcuni mesi fa”.
Ha preso poi la parola il presidente delle regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso. Il governatore ha sottolineato come il Bimillenario sia una riuscita occasione per coltivare la memoria e consentire alle nuove generazioni di tramandare la cultura di Ovidio. “Siamo convinti – ha detto D’Alfonso – che le collettività hanno bisogno di diritto, di economia, di demografia, ma anche si di qualcosa che leghi le persone: per questo occorre la memoria”.
Il presidente ha aggiunto come Sulmona sia la patria di ciascuno di noi, evocando il suolo nel quale sono sepolti tutti i nostri avi: “Qui si è studiato il diritto canonico per secoli che consentiva l’apertura. Dobbiamo fare si che dal ricordo nasca la forza per continuare e ricominciare. Coltivare la memoria di Ovidio a duemila anni dalla sua scomparsa, significa per noi tutti ricominciare”.
Prima di iniziare il dibattito vero e proprio ha preso la parola il presidente onorario dell’accademia della Crusca, il prof. Francesco Sabatini: “Ho l’onore di salutare il presidente Mattarella e ringraziare questa città che mi ha nominato cittadino onorario”.