ROMA – Ci sono 800mila persone “se non di più”, pronte a partire dalle coste dell’Africa verso l’Europa. È l’allarme lanciato dal direttore centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere, Giovanni Pinto, ascoltato in audizione dalle commissioni Difesa ed Esteri riunite del Senato.
«Un nostro esperto immigrazione a Tripoli parla di 800mila presenze in territorio libico pronte a partire verso l’Europa» ha detto Pinto, sottolineando che i migranti sono «eritrei, somali, sudanesi, senegalesi, gambiani». Un esodo potenziale favorito dal fatto che «in quel Paese c’è la percezione di assoluta mancanza di controllo e rischiamo in prospettiva di vedere aumentare sensibilmente il numero di clandestini. In Libia non c’è un primo ministro, non c’è alcuna compagine governativa, non ci sono ministri».
Non solo. «Sicuramente l’operazione Mare Nostrum ha dato risultati eccellenti, anche se ha incrementato le partenze dalla Libia», ha affermato Pinto, aggiungendo che dopo la tragedia del 3 ottobre a Lampedusa «non abbiano più morti e questo è un dato oggettivo. Meglio gli arrivati che i morti, anche se un così massiccio arrivo di persone crea problemi. L’operazione di pattugliamento Mare Nostrum ha svolto un’operazione di drenaggio delle partenze, raccogliendo finora 23mila persone ».
Una situazione tanto più critica in quanto «il sistema dell’accoglienza è al collasso, non abbiamo più luoghi dove portare i migranti e le popolazioni locali, non solo quelle siciliane, sono diciamo così “indispettite” da questi nuovi arrivi che disturbano anche le attività ordinarie», ha proseguito Pinto.
Quanto agli sbarchi quest’anno, Pinto ha riferito che dal primo gennaio a oggi sulle nostre coste «sono arrivati 25mila migranti, più della metà di quanti, circa 43mila, arrivarono nell’intero 2013». Pinto ha ricordato che «il 90% delle partenze è dalla Libia» e che il trend di arrivi è in linea con quello record del 2011, dopo le primavere arabe, «quando i migranti arrivati via mare furono 63mila».