PESCARA – Aveva acquistato beni di lusso che poi gestiva con quanto lucrato dall’utilizzo di fatture false con i proventi dell’evasione. E’ quanto hanno contestato ad un imprenditore gli investigatori del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pescara a conclusione di verifiche fiscali nei confronti di tre societa’ pescaresi, riconducibili al medesimo “gruppo” familiare, operante nel settore della manutenzione e della bonifica dei serbatoi per impianti di distribuzione e raffinazione di idrocarburi.
Si tratta di Lucio Petrocco, fino ad alcuni mesi fa coordinatore provinciale di Forza Italia, ex consigliere provinciale e petroliere di professione. Petrocco, titolare della Ecopetrol di Civitaquana, e’ indagato per omesso versamento Iva ed emissione e annotazione di fatture false. Nell’inchiesta del pm del Tribunale di Pescara, Barbara Del Bono, e’ indagata anche la moglie di Petrocco.
Le attivita’ ispettive, partite dall’incrocio delle banche dati e da un attento controllo economico del territorio, avevano portato alla luce redditi sottratti a tassazione per oltre 4 milioni di euro, e un’evasione di IVA per quasi 2 milioni di euro. Era cosi’ scattata la denuncia dei legali rappresentanti delle societa’ controllate per omesso versamento di imposte.
Le successive indagini hanno consentito di chiarire che l’imprenditore dominus delle aziende, utilizzava una delle tre societa’, creata ad hoc, esclusivamente per gestire beni di lusso acquistati con i proventi dell’evasione fiscale, sostenendo i costi con le provviste di denaro create tramite false fatture emesse ed annotate dalle societa’ del gruppo a fronte di prestazioni di servizio in realta’ mai eseguite.
Tra i beni spiccano un elicottero AgustaWestland “A119 Koala” ed una Porsche “AG 997 Turbo”, mezzi utilizzati personalmente dall’imprenditore e dai suoi familiari. Al termine delle indagini il Gip del Tribunale di Pescara, su proposta della locale Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro preventivo delle disponibilita’ finanziarie e dei beni degli indagati fino al valore di 1.891.598 euro.
In esecuzione del citato provvedimento, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria hanno proceduto al sequestro di 15 conti correnti bancari, della Porsche e dell’elicottero, custodito in un hangar adiacente alla sede della societa’. Il contrasto all’economia sommersa ed alle frodi fiscali costituisce una linea d’azione fondamentale nell’ambito delle funzioni di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, non solo per i profili strettamente connessi al recupero dei tributi sottratti al bilancio dello Stato e degli Enti locali, ma anche perche’ consente di arginare la diffusione dell’illegalita’ nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nella piena osservanza della legge.