L’AQUILA – Dopo circa sette anni dal sisma del 2009, entro metà marzo arriverà finalmente il bando di Invitalia che metterà a disposizione 12 milioni di euro per sostenere progetti turistici, e la valorizzazione e promozione delle “eccellenze del territorio”.
Una boccata d’ossigeno per i 56 piccoli comuni del cratere sismico, a cui il bando sarà riservato in via prioritaria, tutti ricompresi nell’area interna e montana dell’Abruzzo che, i dati parlano chiaro, sono sempre più flagellati dalla crisi economica, dall’invecchiamento del popolazione, dalla fuga dei giovani. Nel biennio 2012-2014 in provincia dell’Aquila si è passati del resto da 124.000 a 107.000 occupati, con una perdita secca di 17.000 posti di lavoro.
Il decreto del Ministero dell’Economia, in base al quale sarà emanato il bando, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 2 dicembre 2015, e tiene conto dell’elaborazione fatta nell’aprile dall’allora ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca, che ha fissato gli obiettivi, e ha deciso di 9 milioni all’asse turistico, e 3 milioni a quello delle “eccellenze del territorio”.
Soggetti beneficiari, stabilisce il decreto, saranno le ditte individuali, le società di persone, le società di capitali, le cooperative, i consorzi e le associazioni di imprese, già operanti, o anche, ma solo per le attività turistica, che si costituiranno entro trenta giorni dall’ammissione alle agevolazioni. Il bando insomma è aperto anche a nuove imprese, o provenienti da altri territori, che intendono investire nel cratere.
TURISMO
Per quanto riguarda la misura del turismo, essa è finalizzata, si legge nel decreto, “alla creazione di nuove imprese o all’ampliamento e riqualificazione di imprese esistenti che abbiano per oggetto la valorizzazione turistica del patrimonio naturale, storico e culturale, la creazione di micro-sistemi turistici integrati con accoglienza diffusa o la commercializzazione dell’offerta turistica attraverso progetti e servizi innovativi”.
L’agevolazione coprirà il 70 per cento dell’investimento a fondo perduto, i progetti devono avere una consistenza economica tra i 25 mila e i 500 mila euro.
Se il progetto è di rete, ovvero coinvolge più aziende della filiera, il finanziamento a fondo perduto potrà arrivare all’80 per cento.
Si potranno ottenere insomma fino a 400 mila euro di finanziamenti a fondo perduto, da non restituire, con una quota da mettere di tasca propria di 100 mila euro. Una proposta senz’altro allettante.
Nel caso in cui l’importo delle agevolazioni richieste sia uguale o superiore a 150 mila euro bisognerà disporre di certificazioni antimafia.
Il finanziamento potrà essere speso per la ristrutturazione di immobili entro il limite massimo del 30 per cento del valore, l’acquisto di attrezzature, macchinari, impianti, per la formazione specialistica dei soci e dei dipendenti entro un massimo del 10 per cento del valore. Ma anche per spese di gestione dell’impresa, al netto dell’iva, ovvero per acquistare materie prime, pagare utenze e canoni di locazione, per le assunzione di personale.
A fare punteggio saranno le competenze possedute, il grado di istruzione e la pregressa esperienza lavorativa, la sostenibilità economica e finanziaria dell’iniziativa, la potenzialità del mercato di riferimento.
ECCELLENZE
La seconda misura, con una dotazione di 3 milioni, intende invece sostenere “progetti finalizzati alla valorizzazione e promozione delle eccellenze locali, produttive, culturali e naturali, per accrescerne la visibilità e riconoscibilità”. Un ambito molto ampio in cui può essere senz’altro ricompresa una produzione agroalimentare di qualità, ma anche un museo, un’area naturalistica, una manifestazione che ha un valore culturale legato al territorio.
In questo caso è previsto un contributo a fondo perduto nella misura dell’80 per cento dell’investimento proposto. Al massimo però 35 mila euro per progetti presentati da una singola impresa, e 70 mila euro per progetti presentati da cooperativa, consorzio o associazione temporanea di imprese.
Anche qui un bell’aiuto: si possono ottenere per potenziare o creare una nuova attività fino 70 mila euro, mettendoci di tasca propria solo 14 mila euro.
I progetti finanziati devono essere però realizzati entro dodici mesi dalla concessione delle agevolazioni.
Sono ammissibili alle agevolazioni, al netto dell’iva, le spese relative a materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti, acquisto, affitto e noleggio di beni mobili, esclusi i mezzi di trasporto di ogni genere, per pagare il personale dipendente e collaboratori interamente dedicati all’attività agevolata.
A fare punteggio in questo caso saranno la competenza e l’esperienza sul campo del soggetto proponente, la creazione di flussi turistici, la “valorizzazione, visibilità e riconoscibilità del territorio e dei suoi prodotti”, lo “sviluppo di relazioni e sinergie nell’ambito degli attori dello sviluppo locale”, lo “sviluppo di sistemi produttivi o d’offerta innovativi per il contesto territoriale”. E ovviamente la “fattibilità economica e finanziaria dell’iniziativa”.
COME FUNZIONA
Per entrambe le misure è prevista un’anticipazione del 30 per cento dell’ammontare del contributo concesso, il resto sarà erogato solo al termine del progetto, presentando tutte le fatture quietanzate e la documentazione richiesta dal bando.
Qualche polemica ha suscitato l’esclusione del comune dell’Aquila e delle sue decine di frazioni anch’esse terremotate, e in buona parte a vocazione agricola e turistica.
In realtà nel decreto si specifica che “qualora risultino risorse residue non ancora impegnate, possono essere presentate domande di agevolazione anche per le iniziative che si localizzano nel comune dell’Aquila”. Se avanzeranno soldi insomma anche L’Aquila città potrà beneficiare del bando.
A seguire, i comuni della provincia dell’Aquila, di Teramo e di Pescara dove dovranno essere localizzate le attività finanziabili, menzionate dal decreto: Acciano, Arsita, Barete, Barisciano, Brittoli, Bugnara, Bussi sul Tirino, Cagnano Amiterno, Campotosto, Capestrano, Capitignano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castel del Monte, Castel di Ieri, Castelli, Castelvecchio Calvisio, Castelvecchio Subequo, Civitella Casanova, Cocullo, Collarmele, Colledara, Cugnoli, Fagnano Alto, Fano Adriano, Fontecchio, Fossa, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, L’Aquila, Lucoli, Montebello di Bertona, Montereale, Montorio al Vomano, Navelli, Ocre, Ofena, Ovindoli, Penna Sant’Andrea, Pietracamela, Pizzoli, Poggio Picenze, Popoli, Prata d’Ansidonia, Rocca di Cambio,Rocca di Mezzo, San Demetrio ne’ Vestini, San Pio delle Camere, Sant’Eusanio Forconese, Santo Stefano di Sessanio, Scoppito, Tione degli Abruzzi, Tornimparte, Torre de’ Passeri, Tossicia, Villa Santa Lucia degli Abruzzi e Villa Sant’Angelo.