SULMONA – Non bastava il rogo della scorsa settimana. Ieri il secondo incendio agli innumerevoli pneumatici esausti nello stabilimento Adria al confine tra Sulmona e Pratola Peligna. Sull’episodio prendono posizione i Comitati cittadini per l’ambiente che chiedono chiarimenti e intendono essere rassicurati su un presunto inquinamento ambientale.
“L’incendio, che per la seconda volta ha interessato lo stabilimento Adria – scrivono i Comitati in una nota – desta molta preoccupazione nei cittadini della Valle Peligna, in quanto e’ noto che i roghi degli PFU (pneumatici di fine uso), rientrano tra i processi di combustione maggiormente nocivi da un punto di vista sanitario e ambientale poiche’ causano la formazione di diossine (composti organici volatili e semivolatili, metalli e metalloidi, sostanze cancerogene quali i policromatici, benzene, piombo, anidride solforosa, ossidi di azoto e polveri sottili, PM10), inquinanti che si disperdono nell’atmosfera e ricadono a terra – in maniera libera o legata con fuliggine oleosa o polveri – rischiando di compromettere l’intera catena alimentare (inquinamento terreno, falde acquifere, coltivazioni agricole contaminate dalla nube tossica sprigionatasi)”.
Cinque le domande avanzate dai Comitati: “se il materiale andato a fuoco (trucioli e pneumatici) era stoccato e custodito nel pieno rispetto delle vigenti norme di legge; quali misure di sicurezza, dopo il primo incendio, le autorita’ preposte hanno adottato per evitare il ripetersi dell’evento al fine di tutelare la salute pubblica; conoscere quali programmi analitici di monitoraggio a corto e medio termine siano stati avviati da parte dell’ARTA, della ASL e di altri enti preposti e che siano resi pubblici i dati e le analisi relativi; conoscere se, da parte della Protezione Civile, esistono piani di emergenza per eventi di questa natura, comprensivi di un sistema efficace di informazione dei cittadini, dal momento che gran parte della popolazione ha appreso dell’incendio solo dopo molte ore dal suo svilupparsi”.
Al sindaco di Sulmona Peppino Ranalli, infine, i Comitati chiedono “di promuovere, senz’altro indugio, con il concorso della Provincia e dei Comuni del nostro comprensorio lo studio ed il monitoraggio della qualita’ dell’aria in Valle Peligna, cosi’ come richiesto da tempo sia dai Comitati cittadini che dai medici dell’ISDE”.
Intanto Ranalli ha firmato l’ordinanza di sgombero di uno dei depositi utilizzati dallo stabilimento Adria. Già quando sei giorni fa scoppiò il primo rogo, provocando anche in quella occasione una coltre di fumo nera che ha ricoperto la valle peligna, soprattutto nella zona sud, il sindaco si era rivolto al Prefetto, il quale ieri ha dato il via libera al provvedimento, in quanto il deposito sarebbe ritenuto irregolare.
Si attendono ora a palazzo San Francesco i risultati delle analisi effettuate dall’Arta e dalla Asl. ”Voglio capire se ci sono eventuali rischi per i cittadini e per i prodotti agroalimentari” afferma Ranalli “in modo da poter intervenire tempestivamente con ulteriori provvedimenti di carattere sanitario”.