CHIETI – “Mi attiverò per chiedere al mio collega Stefano Vignaroli, vice presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sulle attivita’ illecite connesse al ciclo di rifiuti, di aprire un fascicolo per fare luce su questa vicenda. Inoltre, presenteremo un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia per fare luce sull’operato della procura di Chieti”. Lo ha detto il deputato del M5S, Gianluca Vacca, nel corso di una conferenza stampa a Pescara sulla questione dell’incendio della discarica di Colle Marconi a Chieti.
Presenti all’incontro con i giornalisti anche i consiglieri regionali Sara Marcozzi e Domenico Pettinari, il consigliere comunale di Chieti Ottavio Argenio, e il consigliere comunale di Bucchianico, Alfredo Mantini.
Da parte sua, Sara Marcozzi ha parlato di “disastro annunciato” e ha detto che “la discarica di Colle Marconi e’ solo un tassello del macabro mosaico di discariche abusive della nostra regione. I siti potenzialmente inquinati, come abbiamo denunciato gia’ piu’ di un anno e mezzo fa, sono circa mille. La discarica di Colle Marconi e’ solo l’inizio”. Marcozzi ha poi puntato il dito contro i Comuni e la Regione parlando “di inerzia” e ha chiesto di “portare in consiglio regionale il piano delle bonifiche come previsto dal codice dell’ambiente e di reperire i fondi per bonificare il territorio abruzzese”.
Nel mirino della rappresentante del M5S anche la procura perche’ “le inchieste sono nate nel 2009 e i faldoni con i documenti sono rimasti abbandonati all’interno della discarica. Documenti che, stando a quanto apprendiamo dai giornali, potrebbero ricondurre all’inceneritore di Acerra. Qualcosa in piu’ forse poteva essere fatto e i faldoni potevano essere sequestrati”. Secondo il consigliere Argenio “il Comune di Chieti si sarebbe dovuto attivare per la bonifica. Questo sito e’ conosciuto almeno dal 2009 e cioe’ da quando e’ partito il procedimento penale. Il Movimento 5 Stelle – ha aggiunto – gia’ dal febbraio 2014 aveva posto all’attenzione delle autorita’ competenti la presenza di questo sito. Avevamo anche fatto notare che la strada provinciale che conduce al sito era interrotta a causa di una frana. Una circostanza che ha reso impossibile l’intervento dei mezzi di soccorso”.