L’AQUILA – Ancora pochi giorni e poi sulla questione inceneritori non sarà più possibile intervenire. In uqesto caso a poco potrebbe bastare il parere negativo di cinque Regioni tra cui l’Abruzzo sull’intenzione del Governo d’installare una decina di nuovi impianti di cui uno nella nostra Regione.
Nella Conferenza Regioni il sottosegretario con delega all’ambiente della Regione Abruzzo Mario Mazzocca, ha confermato il proprio parere negativo sul “Decreto Inceneritori” del Governo e con lui altre cinque Regioni Molise, Marche, Umbria e Lombardia.
L’Abruzzo, ha ricordato Mazzocca, sia per ragioni geomorfologiche che microclimatiche, non ha le caratteristiche per ospitare un impianto così impattante ed inoltre il progetto non é in linea con il Piano Regionale di Gestione Rifiuti. Il Ministero ha ribadito la propria posizione sostenuta da 15 regioni su 20 e l’unico, al momento, risultato che si é riusciti ad ottenere è il rinvio ad una Conferenza Straordinaria in programma il prossimo 29 gennaio.
Sul tema tema interviene anche la consigliera regionale del M5S Sara Marcozzi prima firmataria della legge anti-inceneritori in Abruzzo: “Il freddo risveglia gli animi ambientalisti di consiglieri e comitati, peccato che ad oggi avremmo gia’ potuto avere una proposta di legge approvata dal consiglio d’Abruzzo che scongiura definitivamente il pericolo dell’inceneritore”. Con queste parole la Marcozzi commenta la rincorsa alla tutela del territorio che si sta vedendo nelle ultime 48 ore da parte della giunta D’Alfonso e di alcuni comitati locali.
“Il 7 agosto, quando mi tocco’ l’amaro compito di allertare gli abruzzesi della bozza di decreto attuativo dello Sblocca Italia, forse faceva troppo caldo per interessarsi all’inceneritore” continua la consigliera ” sara’ questo il motivo per cui quando il M5S ha denunciato a gran voce che l’Abruzzo sarebbe stata la cornice di un nuovo impianto nocivo il consigliere Mazzocca (con delega all’ambiente) si e’ semplicemente girato dall’altra parte”. Avvisammo – ricorda – che questa era la possibilita’ che emergeva dal Parere sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29.7.2015 redatto dalla Segreteria della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni recante una ricognizione degli impianti di incenerimento presenti e futuri nel nostro Paese. Nell’Allegato III del parere, quello relativo alla ‘Individuazione degli impianti da realizzare o potenziare per soddisfare il fabbisogno residuo di incenerimento di rifiuti urbani e assimilati’, si dava atto di un fabbisogno residuo annuo di incenerimento per la nostra regione pari a 98.245 tonnellate e veniva sottolineato come ‘In abruzzo … risulta giustificata la realizzazione di un nuovo impianto da 100.000 tonn/anno tale da soddisfare tali esigenze!’.
Sulla stessa linea anche la Cgil Abruzzo: “Non e’ una novita’: la previsione era contenuta nella bozza di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) sulla realizzazione di nuovi impianti di incenerimento in attuazione dell’articolo 35 del decreto legge 11372014, piu’ noto come Sbocca Italia. La notizia e’ solo la riduzione del numero totale di impianti previsto, 9 in tutto, e la certezza che uno sara’ in Abruzzo, nonostante il voto contrario della nostra Regione in sede di Conferenza Stato-Regioni. Difficile capire se si tratta di miopia o di strabismo. O di entrambi”.
Da un lato infatti il governo incenerisce rifiuti, dall’altro (vedi il collegato alla legge di Stabilita’ per il 2016) incentiva ‘il post-consumo e il recupero degli scarti”. Per il sindacato “ridurre, riutilizzare, riciclare la materia, recuperare energia sono le azioni fondamentali per una corretta gestione dei rifiuti, principi che sono confermati dal nuovo Pacchetto europeo sull’Economia circolare pubblicato il 2 dicembre 2015”.