ROMA – Faccia a faccia di due ore questa mattina tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sulle riforme e sulla legge elettorale. Alle 8.30, il leader di Forza Italia ha varcato la soglia di palazzo Chigi ed è stato ricevuto, insieme a Gianni Letta e Denis Verdini, nell’appartamento in cui il premier soggiorna al secondo piano di Chigi.
Una stretta di mano, un caffè e la conferma – in due ore di colloquio – che dopo il via libera della riforma del Senato, secondo quanto riferiscono fonti FI, va approvata rapidamente la legge elettorale senza modificare l’impianto dell’Italicum sia sul fronte delle soglie di sbarramento sia su quello delle preferenze, punto sul quale rimane la contrarietà di Berlusconi. Dopo l’incontro nella sede del governo, l’ex premier vedrà a pranzo a palazzo Grazioli i big del partito, in vista dell’Assemblea congiunta dei gruppi parlamentari azzurri alle 15.
Anche Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, ha spiegato ai giornalisti che «è stato confermato l’impianto dell’accordo del Nazareno. Andiamo avanti in quelle direzione, i termini fondamentali reggono sia sulle riforme che sull’Italicum». Ancora mistero, invece, sull’incontro tra Renzi e M5S. Stamattina Beppe Grillo ha attaccato dal suo blog: «Renzi incontra il noto pregiudicato» e «nonostante i ripetuti solleciti della delegazione del M5S non ha ancora fatto sapere quando li incontrerà per discutere della legge elettorale». Ancora adesso la delegazione 5 stelle aspetta di essere “convocata” mentre intanto Grillo è arrivato a Roma dove nel pomeriggio dovrebbe incontrare i parlamentari 5 stelle e poi andare a Villa Taverna per il ricevimento della celebrazione del 4 luglio.
Ma sull’incontro Pd-M5S sempre Guerini, precisando che il «confronto sulle riforme è aperto a tutti», ha puntualizzato: «Noi abbiamo posto al M5S delle domande e siamo interessati a vederli. Credo che nelle prossime ore metteremo in cantiere il nuovo confronto». Ancora più chiara la vicesegretaria del Partito democratico, Debora Serracchiani: «Siamo pronti a incontrare il Movimento 5 Stelle anche subito ma serve una risposta pubblica alle nostre proposte. Il Pd ha inviato una lettera in cui si formulavano alcune proposte concrete per riaffermare lo spirito collaborativo e di apertura che ci caratterizza nella discussione sulle riforme necessarie per sbloccare l’Italia. Ad oggi non abbiamo ricevuto un riscontro che consenta di proseguire in maniera trasparente questo confronto. Speriamo che arrivi presto perché il paese non può più aspettare».
Intanto è ripreso in commissione Affari costituzionali l’esame del ddl di riforme costituzionali e del Titolo V. In discussione, stamattina, le norme relative alle firme necessarie per la presentazione in Parlamento delle leggi di iniziativa popolare e il loro iter parlamentare. Il ministro Boschi ha confermato anche che la prossima settimana il ddl dovrebbe arrivare in aula al Senato: «Dipende dai tempi della Commissione, ma credo di sì», ha detto.