PESCARA – Non aveva perso il vizio di infettare i propri clienti. Non era nuova a queste cose. Per questo motivo è una prostituta è stata arrestata a Pescara con l’accusa di tentate lesioni gravissime: questo il reato ipotizzato. L’arresto della donna, affetta da Hiv ed epatite C, è maturato nell’ambito di un’indagine sullo sfruttamento della prostituzione.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dalla Squadra Mobile, riguarda I.M. 36enne di San Benedetto del Tronto e residente a Pescara, pluripregiudicata e tossicodipendente. La misura restrittiva è stata emessa dal gip del Tribunale di Pescara, Elio Bongrazio, su richiesta del pm Barbara Del Bono.
L’arresto della donna segue una precedente indagine nel corso della quale, a maggio, erano stati debellati alcuni gruppi criminali – due di matrice albanese e tre di matrice rumena – dediti allo sfruttamento della prostituzione, soprattutto nell’area della stazione e del centro di Pescara, oltre che nei dintorni della Pineta Dannunziana. In quel contesto investigativo era emerso che la donna, affetta da Hiv ed epatite C, si prostituiva nei pressi della stazione ferroviaria. Circostanza che, d’intesa con l’autorità giudiziaria, era stata resa pubblica, ma senza che venissero fornite le sue generalità.
Nei giorni successivi, appresa la notizia dai mezzi d’informazione, in questura si era presentato un uomo che aveva asserito di avere convissuto con la donna negli ultimi quattro mesi e di aver avuto con lei frequenti rapporti sessuali non protetti, non essendo stato informato del suo stato di salute. Per questo, ritenendo concreto e attuale il pericolo di recidiva, nei confronti di I.M. è stato emesso il provvedimento restrittivo della libertà.