L’AQUILA – Un sodalizio di estrema destra denominato “Ultima Legione” è stato scoperto dalla Polizia dell’Aquila. Nelle indagini, partite nel 2019, anche le Digos di Chieti e Pescara. 25 perquisizioni in tutta Italia: volevano costituire una struttura politica ispirata all’ideologia fascista con estremismi di destra. Dall’attività investigativa è emerso come alcuni appartenenti, definendosi apertamente “fascisti”, denigravano esplicitamente i valori della Resistenza e della Costituzione con epiteti dispregiativi.
La violenza viene in più occasioni esaltata quale metodo di lotta politica, con l’aperta finalità di cavalcare il dissenso, anche propugnando, in diverse circostanze, il ricorso alle armi, con frasi pubblicate in chat del tipo:” Le armi si trovano… si trovano.
“Ho sempre gli anelli alle dita e il manganello dietro ora ho pure un machete.” Non manca la propaganda razzista e l’incitamento alla discriminazione ed alla violenza per motivi razziali, nazionali, etnici e religiosi è consistita nella pubblicazione, sulle varie chat e sul web, di dichiarazioni e meme improntati, in particolare, alla negazione della Shoah ed all’esaltazione delle c.d. leggi razziali. L’odio è stato indirizzato, oltreché contro il popolo ebraico, anche contro persone di diversa etnia di provenienza, contro gli islamici, ed anche in senso omofobo. L’alto valore simbolico del linguaggio utilizzato e dei richiami al nazi-fascismo, sono spesso tesi al parallelismo tra l’epoca imperiale, che mette in rilievo la grandezza nazionale, ed il contesto attuale, del quale vengono evidenziati gli aspetti negativi che avrebbero portato la recessione economica, la disoccupazione e la violenza, ricondotte perlopiù ai processi migratori e, da ultimo, anche all’emergenza pandemica Covid-19, vista in chiave complottista e negazionista. Significativa è l’affermazione di un appartenente al movimento che commenta i filmati ritraenti i mezzi dall’Esercito Italiano utilizzati a Brescia per il trasporto delle bare dei deceduti a causa del Coronavirus per essere sottoposti a cremazione. Con cinismo, è stato associato l’utilizzo dei forni crematori ad un giusto mezzo, con chiaro riferimento a Hitler, al nazismo ed all’Olocausto.
Le indagini, svolte dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e dalla Digos de L’Aquila, sono dirette dalla Procura della Repubblica del capoluogo abruzzese, anche con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo.
Hanno preso parte alle indagini anche le Digos di Milano, Como, Chieti, Verona, La Spezia, Genova, Pescara, Terni, Macerata, Piacenza, Modena, Vicenza, Lecce, Fermo, Roma, Cosenza e Venezia. Sono 18 le province italiane in cui sono stati eseguiti decreti di perquisizione nei confronti di persone appartenenti al movimento politico di estrema destra. Gli accertamenti di natura informatica sono svolti con il coordinamento del servizio centrale della Polizia Postale e delle Comunicazioni.
Agli appartenenti ad “Ultima Legione” viene contestato il perseguimento di finalità anti democratiche proprie del partito fascista, con istigazione all’uso della violenza quale metodo di lotta politica e diffusione on line di materiale incitante all’odio e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi.
Gli appartenenti al “gruppo” volevano costituire una struttura politica ispirata all’ideologia fascista. Le indagini sono partite nel gennaio del 2019 con il monitoraggio di alcune chat create su Telegram e Whatsapp e denominate ‘Ultima Legione’ e ‘Boia chi molla’ sulle quali gli indagati facevano proselitismo e reclutamento di militanti. Agli appartenenti all’organizzazione viene contestato il perseguimento di finalità antidemocratiche proprie del partito fasciste: successive indagini dell’Antiterrorismo hanno consentito di delineare l’organigramma dei tesserati.