PESCARA – Sono trenta, fino ad ora, le querele del sindaco di Pescara inoltrate nei confronti di tutti i suoi “web-detrattori. Chiamato a deporre per il caso Teodoro-Sabatini, Alessandrini ha precisato di aver sporto querela penale a tutti coloro gli hanno rivolto insulti personali e parolacce via web.
“In gran parte – precisa il primo cittadino – si tratta di offese collegate al caso riguardante la gestione della balneazione”. Lo ha rivelato lui stesso nel tribunale civile di Pescara, dove è stato convocato per rendere la propria testimonianza nell’ambito della causa civile intentata da Gianni Teodoro, il quale ha avanzato una maxi richiesta di risarcimento danni, da 250 mila euro, alla capogruppo comunale del M5s Enrica Sabatini, per le dichiarazioni di quest’ultima legate alla nomina nella giunta Alessandrini della figlia Veronica Teodoro.
Poi un cenno al processo: “Sarà il giudice a valutare le ragioni della richiesta di Teodoro. Quel che è certo è che la libertà di insulto non è accettabile ed io, proprio per questo, ho querelato quelle persone che mi hanno insultato”.