TERAMO – Per la Procura avrebbero applicato a un’imprenditrice teramana un tasso oltre soglia, e quindi usuraio, su un mutuo fondiario. Un’accusa che, al termine dell’udienza preliminare davanti al gup Roberto Veneziano, ha portato a processo i vertici della Banca di Credito cooperativo dell’Adriatico Antonino Macera, quale presidente del consiglio di amministrazione della Banca di Credito cooperativo dell’adriatico e legale rappresentante della stessa, Gloriano Lanciotti, all’epoca vicepresidente del cda della banca e Tiberio Censoni, direttore generale della banca.
I tre, che devono rispondere di usura nel processo che si aprirà il prossimo maggio, in concorso e in base alle diverse posizioni avrebbero applicato all’imprenditrice, come si legge nel capo di imputazione, “interessi usurari nell’ambito di una complessiva operazione di finanziamento intercorsa tra Banca di credito cooperativo e la cliente”.
Sul tavolo un contratto di mutuo fondiario per una somma di 179.500 euro, “collegato alle operazioni di apertura di credito in prefinanziamento (per un importo complessivo di euro 85.000,00) e libretto di deposito vincolato per sette anni” con l’applicazione di un “tasso effettivo globale (Teg) pari al 9,955 superiore al tasso soglia del periodo di riferimento (secondo trimestre 2014) pari all’ 8,6625″. Accuse che adesso passeranno al vaglio del collegio. A fare scattare le indagini fu all’epoca la denuncia dell’imprenditrice.