L’AQUILA – Sono stati scagionati tre dei sei iniziali indagati nell’ambito del filone d’inchiesta sugli isolatori sismici sistemati nelle abitazioni provvisorie post-terremoto. Si tratta di Michel Bruno Dupety, presidente del consiglio di amministrazione della Alga Spa una delle ditte fornitrici, Donatella Chiarotto, presidente della Fip, altra ditta fornitrice di Padova e Mauro Scaramuzza, altro dirigente della medesima azienda veneta. Restano invece indagati con l’accusa di frode nelle pubbliche fornitire, Mauro Dolce, nella veste di responsabile unico del procedimento per il Progetto Case presso il Dipartimento della Protezione civile, Gian Michele Calvi, direttore dei lavori del Progetto Case, ed infine Agostino Marioni, amministratore della società Alga Spa. Lo ha deciso il sostituto procuratore della Repubblica dell’Aquila, Fabio Picuti a seguito della consulenza disposta dal Gip, che ha chiuso le indagini preliminari.
Sotto accusa ci sono i 4.896 isolatori costati oltre sette milioni di euro, sistemati nelle new town, di materiale differente rispetto il capitolato e privi secondo l’accusa al momento del montaggio dei sistemi antisismici, dei certificati di omologazione del Consiglio superiore dei lavori pubblici e altre certificazioni.
Nell’atto della chiusura delle indagini il pm evidenzia ancora una volta la rottura macroscopica di uno degli isolatori nella fase di test in un laboratorio specializzato della California. In particolare Dolce e Calvi accettavano e davano corso al montaggio dei sistemi, venendo meno ai doveri di controllo . Dopo una prima fase affidata alla Sezione di Pog della Polizia di Stato presso la Procura dell’aquila, le successive indagini sono state affidate alla Sezione di Pg della Forestale, sempre in servizio presso la Procura a Bazzano. Ora gli indagati hanno 20 giorni di tempo per presentare memorie difensive, chiedere di essere interrogati oppure indagini suppletive.