L’AQUILA – Un anno di reclusione per Mauro Dolce. E’ questa la condanna inflitta nel pomeriggio dal gup del Tribunale dell’ Aquila Giuseppe Romano Gargarella al responsabile del procedimento di realizzazione del progetto Case, l’insieme di 4.500 alloggi antisismici realizzati dopo il sisma del 2009, nell’ ambito del processo con rito abbreviato nato dall’ inchiesta sugli isolatori malcostruiti di alcune piastre che ospitano le palazzine dislocate nelle 19 new town.
Il pubblico ministero titolare dell’ inchiesta, Fabio Picuti, nella precedente udienza aveva chiesto per Dolce la condanna ad un anno e mezzo di reclusione. Dolce, accusato di frode nelle pubbliche forniture, aveva chiesto, tramite il proprio legale di fiducia, di essere giudicato con il rito abbreviato. Nell’ambito dello stesso procedimento, sempre il gup ha rinviato a giudizio gli altri due indagati, Gian Michele Calvi, direttore dei lavori, e Agostino Marioni, dirigente di una delle ditte fornitrici, la Alga Spa. Il processo e’ stato fissato per il 3 aprile del 2014.
Dolce e Calvi sono gia’ stati condannati in primo grado a 6 anni di reclusione ciascuno assieme ad altri cinque esperti per omicidio colposo e disastro colposo nell’ambito del processo alla commissione Grandi rischi, organo scientifico consultivo della presidenza del Consiglio dei ministri, di cui erano componenti all’epoca della riunione del 31 marzo 2009, a cinque giorni dalla scossa distruttrice delle 3.32, nella quale, secondo il tribunale, furono date false rassicurazioni agli aquilani, sottovalutando il rischio sismico. L’inchiesta sugli isolatori e’ nata da un’inchiesta giornalistica di RaiNews24, intitolata “A prova di sisma”. Sul processo c’era molto interesse anche perche’, nella fase delle indagini preliminari, in alcuni test di consulenza dell’accusa, gli isolatori che dovrebbero proteggere gli aquilani da nuove scosse sismiche si sono spezzati durante alcune prove di laboratorio effettuate in California.