L’AQUILA – La Boldrini ci tiene a fare chiarezza sul perché della sua visita all’Aquila:”Non ho fatto una passerella” chiarisce la presidente della Camera. “Sono stata invitata dal sindaco e spero di poter dare un contributo concreto intanto a non far calare l’attenzione e poi anche a portare avanti il mio impegno in sede di Camera, sempre nell’ambito delle mie prerogative”, ha spiegato, “quindi non vorrei che ci fossero equivoci: non siamo qui in cerca di altro se non di dare un segnale alla popolazione, ovvero che le istituzioni ci sono”.
Cialente in mattinata le ha mostrato l’edificio provvisorio della sede comunale. “Mi fa piacere essere qui”. Ha poi parlato dei ragazzi aquilani: “Che cosa deve fare un giovane all’ Aquila? Non ho dubbi deve rimanere perche’ quando c’e’ da rimettere in piedi un territorio dopo una tragedia ci sono piu’ opportunita’”.
“Non c’e’ dubbio che il territorio si deve rimettere in piede e questa sfida deve rappresentare il simbolo per il Paese in tal senso – ha continuato – bisogna unire le forze per il bene della comunita’ e uscire dai personalismi. Si devono motivare i singoli a mettersi a disposizione del bene comune. Il sindaco Cialente lo sta facendo, propone soluzioni credibili al Governo, non si e’ arreso anche ricorrendo ad atti eclatanti”. Boldrini ha anche ribadito che “bisogna rimboccarsi le maniche con piu entusiasmo possibile perche’ inizia una grande sfida”. Prima del suo intervento, la presidente ha applaudito allo ‘sforzo’ dell’amministrazione comunale per aver trovato una sede istituzionale che da’ dignita’ alla stessa’, segnale anche di “uno sforzo di chi vuole ricominciare”.
Nel frattempo la presidente ha annunciato un ordine del giorno della Camera dei Deputati che inviti il governo a impegnarsi nei confronti dell’Europa affinche’ le risorse destinate all’emergenza e alla ricostruzione delle zone terremotate “non vengano conteggiate nel patto di stabilita’”. E’ una delle azioni concordate dal sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, nel corso dell’incontro privato che si e’ tenuto all’inizio della visita istituzionale.
“E’ incredibile – ha spiegato Cialente – che nel debito pubblico italiano vengano ricomprese le spese per le ricostruzioni. E’ quasi come se i terremoti fossero considerati un errore politico”, ha spiegato ancora Cialente il quale ha fatto il punto del colloquio con la Boldrini nel corso dell’incontro il Consiglio comunale. “Ringraziamo la presidente della Camera per aver accolto l’invito di venire all’Aquila, abbiamo ottenuto con fatica un miliardo e duecentomila euro per sei anni e questo risolve il problema per il 2013, ma non c’e’ nulla dal 2014 fino al 2019, quindi il nostro cronoprogramma per ricostruire e’ vuoto”, ha detto ancora.
“Abbiamo l’impressione che la vicenda L’Aquila sia stata collocata in un punto molto basso dell’agenda di governo viste le grandi questioni sul tappeto come quelle dell’Imu e dell’Iva. Nel 2014 – ha proseguito il primo cittadino aquilano – abbiamo bisogno di un miliardo e 800 milioni, e poi per gli anni successivi di un miliardo l’anno, e al governo abbiamo anche proposto due soluzioni: una con la cassa depositi e prestiti, come in Emilia, con l’erogazione di un miliardo l’anno; l’altra in accordo con l’Abi, per un prestito da parte della Bei con la restituzione in 40 anni”.
Nel corso dell’incontro con il Consiglio comunale ha aperto i lavori il presidente del Consiglio, Carlo Benedetti, il quale, rivolgendosi alla presidente della Camera, ha spiegato che “L’Aquila non sara’ ne’ il Belice, ne’ l’Irpinia, nonostante gli errori della politica e una certa insensibilita’ delle istituzioni”. “L’Aquila non e’ un debito per l’Italia ma un’opportunita’ economica e di rinascita per il paese – ha continuato Benedetti – Abbiamo il diritto sacrosanto di essere trattati come italiani”. La presidente Boldrini sta visitando il centro storico ancora danneggiato dal sisma del 6 aprile 2009.