PESCARA – Dopo giorni di silenzio sulla vicenda e grazie all’ azione di protesta e di solidarieta’ di tutti i sindacati e della cittadinanza, il questore di Pescara ha voluto incontrare questa mattina i segretari provinciali per chiarire la posizione dell’Amministrazione e il “futuro professionale” dell’investigatore che, con altri colleghi, si sta interessando dell’inchiesta “La City”.
Il Questore, nel corso dell’incontro – fanno sapere in una nota i segretari di Siulp, Sap, Siap, Silp Cgil, Ugl Polizia, Coisp e Ul Polizia – ha riferito che sia la locale Procura della Repubblica che la Distrettuale dell’Aquila non hanno mai avuto dubbi sulla correttezza dell’operato della Squadra Mobile di Pescara e mai hanno censurato l’attivita’ di Giancarlo Pavone anzi, la considerazione su quest’ultimo delle Procure abruzzesi e’ tale che nei giorni addietro, la Distrettuale di L’Aquila ha fatto richiesta nominativa dell’investigatore per coinvolgerlo in un progetto pilota denominato “CRASI” (Attivita’ di analisi sulle possibili infiltrazioni mafiose nella ricostruzione post sisma) pur mantenendo il suo apporto per la conclusione delle delicate indagini in carico alla Squadra Mobile di Pescara.
Inoltre – prosegue la nota – il questore ha assicurato ai sindacati che non e’ sua intenzione attivare alcun procedimento amministrativo volto al trasferimento di sede di servizio o di ufficio di Pavone. Rimane tuttavia il rammarico – affermano le organizzazioni – per la totale assenza di presa di posizione da parte delle Istituzioni locali coinvolte anche indirettamente dall’attacco ingiustificato e privo di fondamento del Governatore s’Abruzzo, per le gravi accuse lanciate contro l’operato della Squadra Mobile di Pescara.
Sara’ quindi determinazione dei sindacati – e’ scritto infine nella nota – richiedere gli opportuni chiarimenti in specifici incontri con le Autorita’ interessate, oltre che continuare a portare avanti l’azione intrapresa di tutela legale della Polizia di Stato nelle opportune sedi.