ISOLA DEL GIGLIO – Il relitto della Costa Concordia è tornato in posizione verticale. E’ come se fosse tornato a galla il Titanic. Dopo quasi venti ore di lavoro, alle 4 del mattino, il raddrizzamento si è concluso con successo. E il relitto della enorme nave ha raggiunto la posizione verticale appoggiandosi sul falso fondale a 30 metri di profondità. Un progetto ingegneristico mai realizzato prima, che ha attirato l’attenzione dei media di tutto il mondo. Un successo e la fine di un incubo per gli abitanti dell’isola del Giglio.
È stato il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, a dare l’annuncio ai giornalisti di tutto il mondo, in una conferenza stampa interrotta dagli applausi e dal fischio delle sirene che risuonavano nel porto e in mare aperto. Dopo aver abbracciato Franco Porcellacchia e Sergio Girotto, tecnici responsabili della rimozione per Costa e Titam-Micoperi, Gabrielli ha annunciato: «L’operazione di parbuclingk della Concordia si è conclusa. Oggi abbiamo messo un punto decisivo per l’allontanamento della nave» dall’isola del Giglio. «Penso che meglio di così non potesse andare» ha detto Porcellacchia.
Nick Sloane, il salvage master sudafricano che ha diretto le operazioni di rimessa in asse dalla control room posizionata davanti alla prua del relitto, è stato accolto come una star dalla popolazione del Giglio che lo ha atteso sul porto. «Mi sento sollevato e sono un po’ stanco. Mi vado a fare una birra, mando un bacio a mia moglie e vado a dormire»: sono queste le prime parole che ha pronunciato. «Pochi paesi al mondo avrebbero potuto mettere insieme tanta elettronica e acciaio in così poco tempo per un’operazione di queste dimensioni. Tutto il team è molto orgoglioso di ciò che abbiamo fatto» ha aggiunto, prima di entrare in un bar dell’isola. E festeggiare a suon di birra. Alle prime luci dell’alba.
Qualche ora dopo è arrivata una telefonata da palazzo Chigi al capo della protezione Civile. «Ho appena telefonato a Franco Gabrielli al Giglio». Così con un tweet il presidente del Consiglio, Enrico Letta racconta la sua soddisfazione per il successo dell’operazione Concordia. «Gli ho detto – aggiunge il premier – che tutti coloro che stanno lavorando lì sono un grande orgoglio italiano». «Mi ha telefonato Letta – ha confermato Gabrielli – che tramite me ringrazia quelli che hanno operato e si dice orgogliosamente soddisfatto per un’opera che ha visto la squadra Italia protagonista». Gabrielli – che oggi alle 16 incontrerà a Roma il premier Letta – ringrazia tutti gli operatori e le istituzioni che hanno partecipato alla spettacolare operazione durata 19 ore e dedica un grazie speciale a Costa Crociere per «la serietà, la solidità, il rispetto degli impegni di spesa previsti dal progetto e del surplus di spesa» che è stato necessario nel corso dell’avanzamento.
Il conto finale supera i 600 milioni di euro, ma non spaventa Michael Thamm, ad della compagnia Costa Crociere, che dal Giglio assicura: «Il meraviglioso ambiente di quest’isola tornerà a essere esattamente com’era prima dell’incidente. I 600 milioni di euro spesi finora sono destinati a salire e, anche se la nostra assicurazione non coprirà l’intero ammontare, non ci sono dubbi: noi pagheremo qualunque sia la cifra».
Ora che la nave da crociera – naufragata il 13 gennaio 2012 davanti al porto della piccola isola dell’arcipelago toscano con 4.229 persone a bordo (32 morti e decine di feriti) – è stata rimessa in assetto verticale e poggia su un falso fondale a una profondità di 30 metri, parte la fase di stabilizzazione, per far sì che il relitto affronti l’inverno nelle acque del Giglio in condizioni di sicurezza, senza avere ulteriori danni rispetto a quelli («importanti ma inferiori a quelli temuti perché non ci sono lacerazioni delle strutture», secondo Gabrielli) subiti dalla fiancata appena emersa.
L’operazione successiva sarà il collocamento di 15 cassoni d’acciaio sempre sulla fiancata appena emersa (di dritta), simili a quelli già installati sull’altra fiancata, in modo da permettere il rigalleggiamento della nave e poi l”accompagnamento’ nel porto di destinazione, che ancora non è stato deciso (la scelta sembra ristretta a Piombino o Palermo). “Riterremo conclusa l’operazione quando la nave lascerà l’isola del Giglio”, ha precisato Franco Porcellacchia, responsabile dell’operazione di rimozione per Costa Crociere, che ha precisato come la compagnia abbia ispirato il progetto, che dunque ha un’ingegneria totalmente italiana, e abbia selezionato le società (il consorzio italo-americano Titan-Micoperi) che hanno presentato la soluzione più vicina alle proprie idee. “Abbiamo portato a termine la parte più delicata, ma anche le prossime fasi saranno complicate”, ha aggiunto Porcellacchia.