MILANO – Un video che racconta la storia della Rossa, il saluto dell’ad di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi, poi il grande debutto. In prima fila, il presidente Ferrari Sergio Marchionne, il presidente di Fca John Elkann, l’ad della Rossa Amedeo Felisa e Pietro Ferrari, figlio del mitico Drake. L’avventura di Ferrari a Piazza Affari è iniziata.
Davanti alla sede della Borsa di Milano l’intera gamma del Cavallino Rampante, che dopo aver debuttato a Wall Street lo scorso 21 ottobre raddoppia a Milano. «Ferrari è il brand più noto a livello mondiale, un’icona del lusso simbolo della velocità che fa sognare il mondo intero», dice Jerusalmi. E mentre Elkann parla di «giornata bella ed entusiasmante» e di «un nuovo inizio», Sergio Marchionne dal palco spiega che «oggi si apre un altro capitolo dove l’italianità è un valore fondamentale». IPoi il presidente della Rossa annuncia che «nei primi sei mesi verrà lanciato un bond Ferrari», affronta il capitolo Formula 1 «L’obiettivo è tornare a vincere» e parla del suo futuro: «In politica? Non succederà mai» spiega con una battuta: «Vorrei fare il giornalista, fare domande agli altri senza avere la responsabilità della risposta, rompere le scatole agli altri».
In apertura di giornata il titolo perde circa il 2% e si assesta a 42,5 euro (dopo aver aperto a 43 euro) in linea con l’andamento del Ftse Mib e delle altre Borse mondiali che vivono una giornata negativa per la frenata dell’industria cinese.
Ospite d’onore, a significare l’importanza della giornata, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi: «Spero che altre realtà seguano Ferrari». Il premier definisce la quotazione «un’occasione straordinaria e un bellissimo messaggio per l’intero Paese. Credo che sia il momento in cui l’Italia deve smettere di giocare con gli alibi». Il presidente del Consiglio è fiducioso: «L’Italia c’è», spiega, e annuncia un’accelerazione sulle riforme, dalle banche di credito cooperativo alle aziende partecipate fino al diritto fallimentare. «Se ci mettiamo in pista, se ci mettiamo a correre, siamo i più bravi del mondo», rivendica.
Nel dettaglio, l’80% della Rossa è stato assegnato ai soci Fca: il rapporto di concambio è di 1 a 10, cioè un titolo del Cavallino Rampante ogni dieci di Fca. Solo tra il 6 e il 7 gennaio l’operazione sarà efficace e quindi venerdì 8 gennaio sarà il primo giorno in cui la totalità delle azioni Ferrari assegnate con lo scorporo sarà quotata regolarmente. Gli occhi sono puntati soprattutto sul valore di Fiat Chrysler dopo la separazione di Ferrari. La stima, sulla base della valorizzazione della casa di Maranello a Wall Street, è di poco inferiore ai 10 miliardi. Lo scorporo della Rossa consentirà inoltre a Fca di ridurre l’indebitamento.
Per Fca oggi è il primo giorno di contrattazione senza il Cavallino. Bisognerà aspettare la fine della settimana per conoscere il nuovo valore dei due titoli, anche se una prima idea si potrà avere già alla chiusura questo pomeriggio (nell’ultimo giorno di contrattazione, il 30 dicembre, il vecchio titolo ha chiuso a 12,92 euro). Gli occhi sono puntati soprattutto sul valore di Fiat Chrysler dopo la separazione di Ferrari. La stima, sulla base della valorizzazione della casa di Maranello a Wall Street, è di poco inferiore ai 10 miliardi. Lo scorporo della Rossa consentirà inoltre a Fca di ridurre l’indebitamento.
Dopo la separazione, Exor, la holding degli Agnelli, deterrà il 29,1% di Fca e il 23,5% di Ferrari, ma in entrambi i casi il meccanismo dei diritti di voti doppi per i soci stabili previsto dalla normativa olandese (le due società hanno sede legale ad Amsterdam) consentirà di portare le rispettive quote al 44,2% e al 33,4%. Per la casa di Maranello Exor ha inoltre firmato un patto parasociale con Piero Ferrari che ha il 10% del capitale e il 15,4% dei diritti di voto.