TERAMO – L’istituto Noè Lucidi di Teramo, resterà chiuso fino a sabato. Lo ha deciso il sindaco Maurizio Brucchi.
Una decisione presa per permettere ai tecnici di verificare tutti i solai della scuola, accontentando cosi i genitori che avevano chiesto più volte accertamenti completi post-terremoto prima del rientro a scuola. Dunque salvo imprevisti gli alunni rientreranno in classe lunedì.
E proprio l’argomento sicurezza è stato al centro del convegno svoltosi ieri al Parco della Scienza dal titolo “Risultati scientifici e leggende metropolitane” in cui Alessandro Amato e Massimiliano Stucchi, sismologi e dirigenti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) hanno fatto il punto sull’aspetto tecnico-geologico del sisma e sulle derive che ne scaturiscono, anche in ragione di pur giustificate e radicate paure.
Massimiliano Stucchi è dirigente di ricerca presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ed è attualmente a capo della “Applied Sismologia” Dipartimento di INGV, Milano. I suoi principali campi di ricerca includono sismologia storica, i cataloghi dei terremoti e la compilazione di database, la valutazione della pericolosità sismica. Ha coordinato progetti europei sulle indagini di terremoti storici e progetti nazionali. E’ stato co-editore della “Scala Macroseismic europea 1998”; è attualmente presidente della sottocommissione “Sismicità della zona euro-mediterranea” della Commissione sismologica europea e Associated Editor di Annals of Geophysics.
“Nella storia sismica di Teramo c’è il terremoto di Norcia che ha fatto danni nel 1703, poi nell’800, poi negli anni 50. Danni gravi anche per il terremoto del 1300, del quale si sa pochissimo. Non è mai esistito il terremoto del 1506 che pure esiste in molte fonti. Teramo è zona che deve imparare a convivere col terremoto» ha dichiarato Stucchi.