Industria 4.0 e quarta rivoluzione industriale. Spesso se ne sente parlare, ma i non addetti ai lavori ancora faticano a capire di cosa si tratta. Abbiamo trovato in Abruzzo un’azienda la Mases S.r.l. di San Valentino in a.c. che si sta facendo strada in quest’ambito attraverso una nuova piattaforma che apre le porte dell’industria 4.0 a qualsiasi azienda ne faccia uso. Abbiamo chiesto alla Mases di spiegarci in maniera semplice cosa sia e come si possa farne parte.
Cos’è la quarta rivoluzione industriale?
“E’ un processo iniziato da poco ed in pieno svolgimento, come tutte le trasformazioni in atto non esiste ancora una definizione chiara ed universalmente accettata, ma su alcuni punti tutti sono d’accordo. Se la terza rivoluzione industriale è quella che ha portato l’automazione e la robotica nelle fabbriche, la quarta è quella che permetterà a tutti gli attori coinvolti nei processi produttivi di comunicare tra loro al fine di ottimizzare ogni singolo aspetto del processo stesso. L’automazione industriale e la robotica hanno permesso di portare a compimento la fabbrica del 900 rendendo stabili i tempi di produzione, i costi ed i processi produttivi, ma anche evidenziandone i limiti, i colli di bottiglia e le inefficienze residue. La trasformazione a cui stiamo assistendo oggi è quella di un’industria totalmente interconnessa, dove ogni robot, ogni postazione di lavoro, ogni operatore oltre ad eseguire i propri compiti comunica in tempo reale le informazioni in suo possesso, permettendo di riorganizzare i processi produttivi rapidamente per adattarsi ad ogni mutamento delle condizioni”.
“Nell’industria 4.0 il dispositivo di riconoscimento dell’operatore, ne verifica i dati e permette alla postazione di lavoro di modificare la propria altezza per migliorare l’ergonomia delle operazioni, la stazione di lavorazione che fino a qualche tempo fa svolgeva un singolo, immutabile, compito, nell’industria 4.0 riconosce il pezzo da lavorare e adatta il proprio funzionamento ed il programma applicato al fine di svolgere il proprio compito. La costante raccolta di informazioni dal campo permette inoltre di implementare in maniera efficace la manutenzione preventiva, evitando ovvero limitando al minimo i fermi di produzione dovuti a malfunzionamenti improvvisi. I sistemi robotici avanzati e i sistemi automatici di movimentazione permettono inoltre rapide riconfigurazioni della linea di produzione ed eventualmente dell’intero processo produttivo, permettendo di aumentare l’efficienza complessiva e abbassare sensibilmente i costi di produzione. Inoltre il passaggio da sistemi cablati, dove ogni singolo cavo portava un segnale, a sistemi connessi attraverso reti di comunicazioni dati permette un sostanziale risparmio in termini di cablaggio e complessità a cui si affiancano le infinite possibilità di riconfigurazione della produzione e ricollocazione dei dispositivi, un dispositivo che comunica attraverso la rete infatti non ha bisogno di uno specifico luogo in cui essere connesso ad un’infrastruttura, ma solo di un punto di accesso alla rete dati aziendale”.
Voi come vi ponete in questo contesto?
“Alcuni anni fa, quando ancora non si parlava di industria 4.0 la nostra azienda ha puntato molto su quella che di lì a qualche tempo sarebbe diventata una delle tecnologie abilitanti di Industria 4.0 ovvero la tecnologia OPC-UA. OPC-UA permette la comunicazione trasparente tra sistemi eterogenei ed è ad oggi uno standard indiscusso nelle comunicazioni industriali. All’epoca, sebbene ce ne fossero i presupporti, non c’era alcuna certezza sull’accettazione universale della tecnologia OPC-UA. La scommessa di MASES è stata quella di fondare un’intera piattaforma su questa tecnologia, la progettazione ha richiesto uno sforzo considerevole anche perché lo standard stesso era in evoluzione e trattandosi di un prodotto totalmente nuovo ed orientato ad un mercato ancora inesistente. Ad oggi possiamo dire di aver realizzato una piattaforma completa per l’industria 4.0 che affonda le sue radici nell’OPC-UA ma che ne ha varcato i limiti, integrando la comunicazione con tutti i principali dispositivi di automazione industriale, ma anche mettendo a disposizione tutte le interfacce necessarie per le comunicazioni con i sistemi di gestione aziendale sia on premise che in Cloud; questo e la possibilità di modificare logiche e configurazioni del software a caldo, senza necessità di interrompere i processi produttivi, ci pongono in una posizione di vantaggio su altri player del settore anche di livello mondiale”.
Quindi una piccola Abruzzese come riesce a barcamenarsi in questo mercato di colossi e grandi aziende?
“La sfida odierna per Mases e per la piattaforma SINAPSE è quella di acquisire quote di mercato in un mondo dominato da pochi player di livello mondiale, ma non abbiamo dubbi sulla competitività che possiamo mettere in campo agli estremi del segmento di mercato, infatti siamo imbattibili sia sulle imprese medio piccole e micro che si affacciano per la prima volta sul campo dell’automazione, riuscendo a fornire sia software che consulenza di primissimo livello, sia per le multinazionali che cercano soluzioni innovative laddove i big del settore faticano ad innovare. Prova ne sia l’entrata dell’azienda tra i fornitori ufficiali FCA proprio nell’ambito dell’Industria 4.0, nonché le tante applicazioni minori basate su SINAPSE dove è stato impiegato nella creazione di pannelli operatore al posto di WINCC, o come sistema di controllo ed elaborazione ridondato su più data center nell’ambito dei trasporti pubblici”.
Quali sono le caratteristiche della vostra piattaforma che la rendono innovativa?
“Innanzi tutto la nostra piattaforma, essendo fondata su tecnologie innovative, non soffre dei problemi legati ad eredità del passato, come a volte accade ai nostri competitors. I maggiori punti di forza specifici sono la possibilità di riconfigurare a caldo il sistema, ivi comprese le logiche di funzionamento e le connessioni con il mondo esterno e con i robot e le periferiche industriali nonché la scalabilità della piattaforma che permette in modo nativo di disporre di ridondanza e di distribuire carichi computazionali su più server o data center coprendo di fatto, con un’unica piattaforma, tutte le necessità di sistemi Industria 4.0 ad una frazione dei costi delle soluzioni proposte dai big del settore”.