PESCARA – L’incubo è ufficialmente finito. Il Pescara è matematicamente in serie B. E come se non bastasse a dare l’ultima spallata è stata proprio la ex squadra di Zeman, che condanna inesorabilmente i biancazzurri con quattro gol al passivo.
Ora in sostanza occorre ripartire da zero. Quantomeno lo si farà con un allenatore che fa ben sperare e che qualche anno fa ha fatto sognare una città intera. La gara di stasera ha poco da dire, visto il risultato finale. Spalletti rilancia Emerson sulla fascia sinistra e lascia a riposo De Rossi per un problema fisico, spedendo in regia l’argentino Paredes. Zeman replica come può, provando a disegnare una squadra equilibrata ma che possa anche mettere paura. Tentativo vano, visto che nei primi 20′ di gioco la Roma va al tiro addirittura 9 volte, sfiorando a più riprese il gol. Gol che era anche arrivato al 2′ con una bella semirovesciata di Salah, ma che Irrati ha poi annullato per fuorigioco (giusto) dopo che l’assistente Vivenzi l’aveva concesso. Poi ci hanno provato due volte a testa El Shaarawy, Strootman e Dzeko, con l’epilogo della clamorosa traversa di Nainggolan su assist in verticale di Paredes.
Insomma, ogni volta che la Roma va in verticale può far male, ma il gol non arriva. E il Pescara? Si affida soprattutto alle iniziative di Bahebeck, pericoloso in un paio di circostanze. Ma poi poco altro, con tanti errori di palleggio e squilibri difensivi a tratti imbarazzanti. Ed in uno di questi al 44′ Paredes verticalizza dalla propria metà campo su El Shaarawy, che dopo aver attaccato bene lo spazio verso Fiorillo regala a Strootman un pallone che deve solo essere depositato in rete, a porta vuota. Sbloccato il risultato, i giallorossi raddoppiano un minuto dopo con Nainggolan, bravo a chiudere di piatto un’azione creata da Salah (sempre nello spazio) con l’assistenza finale di Dzeko.
Peccato per i biancazzurri anche perché in finale di primo tempo avevano tenuto testa agli ospiti. Dopo l’intervallo, però, la catastrofe: nonostante Zeman provi ad aggiustare le cose preferendo Bruno a Muntari in regia, lo spartito non cambia di una virgola. Del calcio zemaniano non c’è molto, se non le tante amnesie difensive. Così al 3′ Salah segna il 3-0 con un bel piazzato dal limite e al 15′ fa addirittura 4-0 finalizzando al meglio una ripartenza su calcio d’angolo del Pescara, fattispecie che fa capire di quanti squilibri difensivi vivano gli abruzzesi. In mezzo Dzeko sfiora due volte il gol, ma anche il Pescara si rende pericoloso per il gol della bandiera con Benali (anticipato in extremis da Emerson) e Bahebeck. Poi al 26′ Spalletti decide di togliere Dzeko e il bosniaco reagisce in malo modo, complice la voglia di restare in campo per battere il suo record personale di 36 reti stagionali. Poi c’è ancora tempo per una bella parata in tuffo di Szczesny su Caprari, per il gol della bandiera di Benali (con un bel tap-in su assist di Memushaj) e il palo finale su punizione di Biraghi. La Roma consolida il secondo posto e il Pescare retrocede in serie B.