CANISTRO – L’acqua proviene dalla sorgente ‘Fiuggino’, la più piccola del comune marsicano, torna nella disponibilità della società “dopo il contenzioso vinto al Tribunale amministrativo regionale contro la Regione Abruzzo che ne aveva revocato la concessione. Grazie alla ripresa delle attività sono così tornati al lavoro 6 addetti, in una delle tre linee produttive. A comunicarlo con una nota è la stessa Santa Croce, dell’ imprenditore Camillo Colella.
La società ha chiesto l’utilizzo della Fiuggino il 12 maggio 2017 dopo che la Regione aveva revocato, senza concedere proroghe, la concessione della sorgente Sant’Antonio Sponga, che ha una portata ben maggiore rispetto alla Fiuggino. La decisione, impugnata legalmente da Colella, ha causato un contenzioso tra le parti, nonché il licenziamento dei 75 operai, conseguenza dello stop all’imbottigliamento.
Per quanto riguarda l’utilizzo della sorgente Fiuggino, la Regione, attraverso la dirigente del servizio Risorse del territorio e attività estrattive, Iris Flacco, aveva respinto l’ istanza della Santa Croce, emettendo nell’agosto scorso un provvedimento di decadenza della concessione. Immediato il ricorso al Tar che nel novembre scorso ha dato ragione a Colella “su tutti i fronti”. L’attività di imbottigliamento è ripresa solo in questi giorni perché l’azienda ha portato avanti severe verifiche sul processo produttivo d’intesa con le istituzioni preposte.
“È un motivo di orgoglio tornare a produrre e a imbottigliare acqua nel nostro stabilimento di Canistro – ha commentato Colella – e tornare a creare posti di lavoro, dopo che per colpa della Regione Abruzzo che ci ha revocato ingiustamente e illegittimamente la concessione della Sant’Antonio Sponga, siamo stati costretti nostro malgrado a procedere ai licenziamenti e allo stop della produzione”.